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Le giocate del canadese non bastarono ai biancoblù del 1985/86, neopromossi in LNA, per conquistare un posto nei playoff
AMBRÌ - Da quanto tempo l'Ambrì gioca in LNA? Lo scorso aprile i biancoblù hanno completato il loro 32esimo campionato consecutivo tra i big dell'hockey rossocrociato. Questa serie cominciò nell'estate 1985 quando, dopo un'ottima recita in LNB, i leventinesi guadagnarono la promozione e poterono mettere un piede in paradiso.
Nell'anno del cambiamento delle regole, dell'introduzione dei playoff - riservati alle prime quattro squadre classificate - i sopracenerini si batterono con ardore e intensità, pagando però, alla lunga, inesperienza e una rosa non lunghissima. Portata in alto, tra i tanti, da Dale McCourt (59 punti in 32 match), Donald Laurence (39 in 24), John Fritsche (13 in 24), Köbi Kölliker (29 in 36), Peter Jaks (34 in 36) e Andy Jorns, tra i protagonisti della promozione, la truppa di coach Andrzej Szczepaniec non sentì il salto di categoria. Partì bene, mantenendosi nella metà alta della classifica fino ad autunno inoltrato. Fino a quando Jorns non si ruppe un braccio dopo uno scontro con il centro canadese dello Zurigo Rob Plumb (e ci volle qualche match prima che il club si decise a cercare un sostituto, ingaggiando dal Nord America il 26enne Marco Baron) e fino a quando Laurence non stette fuori, lasciando al solo McCourt il peso di guida della squadra. Qualche passaggio a vuoto e troppe incertezze resero l'avventura in LNA positiva ma non superlativa. I 29 punti conquistati bastarono infatti per il settimo posto finale (insieme con l'Arosa), a un comodo +6 dallo Zurigo, sorprendentemente fanalino di coda. La quota playoff rimase in ogni caso lontana: il Sierre, quarto e ultimo qualificato ai match con vista sul titolo, chiuse infatti otto lunghezze più in alto.
In quell'anno controverso, nel quale la fortuna non fu dalla sua parte, una squadra ricca di talento gettò comunque le basi per un decennio, quello successivo, importante. Dieci stagioni, fino al 1995/96, nelle quali, guidati dai senatori sempre presenti Brenno Celio, Rick Tschumi e Luca Viganò, i leventinesi seppero chiudere quasi sempre tra i top-6 della Lega.
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