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TORONTO«Mia moglie è stata chiara, prima di ottobre non posso allenare...»

24.05.17 - 12:07
Larry Huras: «Ero pronto per continuare a Friborgo, ma la società ha deciso diversamente. Ora guardo al futuro, sono sempre pronto a imparare. Duca e Cereda? Coppia intelligente»
Keystone
«Mia moglie è stata chiara, prima di ottobre non posso allenare...»
Larry Huras: «Ero pronto per continuare a Friborgo, ma la società ha deciso diversamente. Ora guardo al futuro, sono sempre pronto a imparare. Duca e Cereda? Coppia intelligente»
HOCKEY: Risultati e classifiche

TORONTO (Canada) - Archiviato un campionato difficile e decisamente al di sotto delle aspettative con la vittoria nella finale playout contro l’Ambrì, il Friborgo, come noto, ha deciso di ripartire cambiando guida tecnica. Niente rinnovo per Larry Huras che, subentrato a fine settembre al posto di Zenhäusern, non ha saputo portare gli input richiesti dalla dirigenza burgunda. Attualmente in Canada, vicino a Toronto, a godersi un po’ di relax e tanto hockey, il 61enne - senza troppa fretta - attende l'occasione giusta per ripartire.

«Ero pronto a continuare con il Friborgo e costruire la squadra per il futuro, ma la società ha preso questa decisione e allora ok… la capisco, anche se è un peccato perché nel gruppo ho visto una grande progressione - spiega l'head coach - È andata, ora aspetto e guardo al futuro».

E cosa c’è nel futuro di Huras? «Voglio pazientare e trovare un progetto interessante. Mio figlio Brett si sposa a fine settembre e mia moglie mi ha detto che è impossibile che io prenda la guida di una nuova squadra prima di ottobre… (ride, ndr). Spero poi di tornare in Svizzera, perché è casa mia. Ho ricevuto alcune offerte, ma voglio fare qualcosa che mi coinvolga e lavorare con gente che mi piace».

Quindi Larry si tiene pronto per subentrare a campionato in corso, come ai tempi di Ambrì e Lugano. «Vero. Per ora mi diverto a guardare molto hockey. Ho seguito i Mondiali dove ho visto partite spettacolari con un ritmo pazzesco e, ovviamente, guardo i playoff NHL. Sono davvero contento per Josi (insieme al quale ha vinto un campionato a Berna nel 2010, ndr), in finale con i suoi Predators. Spero di vedere una finalissima tra Nashville e Pittsburgh».

Anche l’estero resta sempre un’ipotesi interessante. «Sì sì, sono aperto a tutto. Ho già avuto belle esperienze anche in Norvegia, Austria, Svezia e Germania: sono sempre pronto ad imparare e provare nuove esperienze. L’hockey è cambiato, c’è stata un’evoluzione, guardando le partite si vede un gioco basato su velocità e pressione: questo è l’hockey moderno. C’è sempre qualcosa da apprendere nei diversi paesi in cui si allena. Alla fine non cerco di creare l’hockey perfetto, ma il più performante e spettacolare possibile. Bello da vedere ed efficiente. Questo sport deve essere innanzitutto uno spettacolo».

Rimasto profondamente legato ai colori biancoblù, a Huras abbiamo chiesto un parere sulla nuova “coppia” Cereda-Duca, ad Ambrì nelle vesti di coach e ds. «Luca ha già avuto esperienza con i Rockets, è un coach intelligente, come lo era da giocatore. Ora sarà importante affiancargli qualcuno di esperto. Anche il ruolo di Paolo è fondamentale. È una coppia che si conosce, ha giocato insieme e lavora bene; sono due giovani che capiscono e conoscono l’hockey svizzero».

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