Impegnati questa sera contro il Langenthal, i biancoblù non devono tentennare. Chiudere i conti in fretta nello spareggio è il primo passo di una ricostruzione che dovrà essere (quasi) totale
AMBRÌ - Battere il Langenthal e salire 3-0 nello spareggio. All'Ambrì i tifosi chiedono solo questo.
Non c'è tempo per fermarsi e guardare quel che è stato fatto. Non c'è tempo per programmare il futuro a brevissimo termine. Avanti 2-0 nello spareggio, più per i limiti oggettivi dell'avversario che per i propri meriti, l'Ambrì deve continuare a spingere a tutta, in apnea, per chiudere il prima possibile la sua sofferenza.
Questa sera alla Valascia, per quella che potrebbe anche essere l'ultima recita casalinga della stagione, i biancoblù dovranno dare il colpo definitivo al morale del pur encomiabile Langenthal, così da salire sul 3-0 e rendere praticamente impossibile un ribaltone.
Ci riuscissero, e chiudessero poi velocemente i conti, non avrebbero di che festeggiare ma solo da tirare un sospiro di sollievo. A salvezza conquistata servirebbe però davvero un'onesta analisi di quanto si è fatto e, soprattutto, di quanto si potrà fare nel futuro. Perché in questo modo non si può andare avanti. L'Ambrì non può andare avanti. Continuare a sfidare la sorte, sperando - quando (troppo spesso) una stagione va male - nella poca competitività del campione di LNB di turno è infatti un esercizio assai rischioso. La serie cadetta, e il Langenthal con la sua “Operazione LNA” lo ha mostrato, è sempre meno lontana dalle big dell'hockey rossocrociato. A quel piano possono disporre di budget sempre meno risibili e di strutture sempre più moderne.
Quanto ancora ci vorrà perché si presentino allo spareggio senza timore reverenziale?
Come sarebbe finita quest'anno con Campbell in pista?
La verità è che ai biancoblù serve una sterzata netta. L'obiettivo per il futuro non deve essere più quello di vivacchiare, quanto piuttosto - almeno - quello di tenersi molto, molto alla larga da uno spareggio che diventa sempre più pericoloso.