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HCLLugano di Svezia, ora o mai più

11.03.17 - 08:00
Questa sera, contro lo Zurigo, i bianconeri non possono commettere errori. Tutto è nelle mani dei desaparecidos Martensson e Zackrisson. E anche Klasen...
Keystone
Lugano di Svezia, ora o mai più
Questa sera, contro lo Zurigo, i bianconeri non possono commettere errori. Tutto è nelle mani dei desaparecidos Martensson e Zackrisson. E anche Klasen...
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LUGANO – Non è ancora la sua ultima occasione – le "remuntade" incredibili vanno di moda quest'anno – il Lugano sa però che senza un successo questa sera la serie playoff contro lo Zurigo sarebbe quasi decisa.

Perdere in casa e finire 1-3 nel quarto di finale saprebbe infatti molto di sentenza per un gruppo, quello bianconero, che per andare in semifinale dovrebbe poi riuscire a vincere due volte all'Hallenstadion (oltre all'eventuale gara-6 in casa). Se si tiene conto che, quest'anno, in quattro match in casa dei Lions i bianconeri hanno incassato altrettante sconfitte, si può capire quanto importante il confronto della Resega.

Senza Vauclair e Lapierre, messi in castigo dal giudice unico, ma anche senza Brunner, coach Ireland avrà delle scelte quasi obbligate. Una di queste lo porterà a schierare i tre svedesi lì davanti, come terminali offensivi della squadra.

Proprio loro, gli scandinavi, devono vestire i panni dei trascinatori, lasciando il segno e facendo in modo – spingendo a tutta – che anche i compagni possano brillare. Perché con una pattuglia di attaccanti svizzeri buonissima ma fin qui incapace di rivelarsi determinante (Brunner rotto, Hofmann encomiabile ma sfortunato, Bertaggia poco ispirato, Bürgler intristito... il solo Fazzini ha graffiato), senza magie del trio svedese questo Lugano non può sperare di respingere i Lions.

E allora che Linus, Tony e Patrik indichino la strada, che azzanino la preda in modo che poi, i compagni, possano finirla. Che i Leoni siano intesi, per una sera, gazzelle. Se scapperanno il predatore Lugano rimarrà a bocca asciutta, forse (almeno) fino alla prossima stagione.

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