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A un passo dalla salvezza con il suo Langnau, Heinz Ehlers non si sente ancora di festeggiare: «Ho troppo rispetto per gli avversari per commettere questo errore»
LANGNAU IM EMMENTAL - La salvezza del Langnau è cosa fatta. Vero, manca la certificazione della matematica; quando però puoi contare su un tesoro di undici punti (di margine) a quattro partite dalla fine della corsa, puoi anche lasciarti andare e preparare i primi brindisi. O no? Il ragionamento, che per molti "filerebbe", non ha per nulla convinto Heinz Ehlers, coach dei bernesi.
«Noi salvi? Per nulla - ci ha fermati il 51enne allenatore - Ci sono ancora dodici punti in palio e noi ne abbiamo undici di vantaggio sul penultimo posto. Per festeggiare dobbiamo attendere».
Sembra più una dichiarazione dettata dalla superstizione.
«Per nulla. E vi spiego anche il motivo di tanta prudenza: il Friborgo, ne sono certo, vincerà le quattro rimanenti partite. Dico questo perché i Dragoni possono contare su una squadra molto forte, su una delle prime tre-quattro linee d'attacco di tutta la LNA. Sottovalutarli sarebbe sbagliatissimo. E io ho troppa esperienza e troppo rispetto per questo gioco e per i miei avversari, per commettere questo errore».
Ora, a un passo dalla meta, può confessarlo: ha mai pensato di poter raggiungere i playoff? In fondo in alcuni momenti siete stati molto vicini...
«No. Per nulla. Da quando sono arrivato il mio unico pensiero è stato quello di condurre il gruppo alla salvezza. Certo ho sognato di poter raggiungere l'ottavo posto della classifica, ma sono realistico, lo sono sempre stato: per chiudere tra le migliori avremmo dovuto fare un filotto incredibile di successi e non ne avevamo il potenziale».
Il Friborgo che vince sempre eviterà la finale dei playout?
«Non lo so. È comunque difficile».
E se finisse a fare quella serie contro l'Ambrì, cosa ci si dovrebbe aspettare?
«Al momento, lo dice la classifica, l'Ambrì è quello messo peggio, quello che più rischia di dover fare lo spareggio per evitare la LNB. Non voglio però, premesso ciò, parlare di una serie che non sappiamo ancora se si terrà e che, soprattutto, non mi compete. No, no, non voglio proprio entrarci».
