I bianconeri si sono imposti per 4-3 in gara-2 contro lo Zurigo, al termine di un match tiratissimo e molto intenso: ora la serie diventa un best of 5
LUGANO - Con la necessità di riscattare la sconfitta incassata sabato, in occasione di gara-1 dei quarti di finale dei playoff, il Lugano martedì è tornato in pista ospitando i Lions. Per l'occasione, dovendo affrontare le assenze di Brunner e di Vauclair, Ireland ha deciso di puntare su Wilson e Riva in difesa (Zackrisson in sovrannumero), sostituendo il numero 98 con Bertaggia: in seconda linea, al fianco dei confermati Lapierre e Fazzini, ecco Reuille.
I bianconeri hanno approcciato all'incontro come meglio non avrebbero potuto: Klasen, con un polsino perfido (dopo soli 51") è riuscito a bucare Flüeler facendo esplodere la Resega. La festa, il vantaggio e i sorrisi, però, sono stati di breve durata visto che lo ZSC - capace di mettere sempre il disco nello slot - ha rimesso in equilibrio la contesa già al 4' con Suter, abile a sfruttare al meglio un mortifero errore in ripartenza della difesa sottocenerina. Il primo tempo, bello, intenso e ricco di capovolgimenti di fronte, ha vissuto una nuova fiammata al 18', quando Gardner - concretizzando il gran lavoro di Romanenghi alle assi - ha depositato nuovamente il disco in fondo alla gabbia tigurina.
La spinta e il ritmo sostenuto dal Lugano nei primi 20', sono andati via via scemando nel corso del secondo periodo anche a causa della gran pressione esercitata dagli ospiti. Lo Zurigo ha trovato con continuità lo spazio e il tempo per andare a impensierire Merzlikins, lasciando poche occasioni ai bianconeri che sono così apparsi in difficoltà. Come logica vuole, i Lions sono così giunti al pareggio proprio con Pestoni (35'), capace di gelare la Resega in powerplay. I ragazzi di Ireland, invece, si sono fermati al palo colto in contropiede da Hofmann.
Calati - leggermente - ritmo e pressione di Wick e compagni, il Lugano è tornato nel corso del terzo periodo a pungere, a farsi vedere nel terzo offensivo, mettendo in difficoltà la granitica - ma comunque vulnerabile - difesa dei Lions. Come spesso è accaduto negli ultimi mesi, i bianconeri hanno dovuto attende l'acuto di Fazzini che, con un polsino perfetto, ha riportato in vantaggio i suoi (45'), prima del tocco decisivo e vincente di Sannitz in situazione di doppia superiorità numerica (53'). Il doppio vantaggio, però, ha avuto vita breve visto che Rundblad, sfruttando il secondo errore difensivo di serata, ha riportato i suoi in vita al 55'; incassata la terza rete, il Lugano ha vacillato, ha sbandato - sciupando due clamorose occasioni di chiudere la contesa a porta vuota - ma alla fine è riuscito a portare a casa una vittoria fondamentale.
Ora la serie si è trasformata in un best of 5: giovedì le due squadre si ritroveranno all'Hallenstadion, ma ora il Lugano può aver messo qualche dubbio in più nella testa dei Lions. Se Klasen, riuscirà a dare il suo contributo per più di 30', se tutte le linee riusciranno a lottare e a contrastare la forza fisica e le quaità tecniche dello Zurigo, allora i bianconeri potrebbero avere l'occasione di centrare il break: la serie, è chiaro, sarà lunga, intensa ed equilibrata.
LUGANO-ZURIGO 4-3 (2-1; 0-1; 2-1)
Reti: 0'51 Klasen (Wilson) 1-0; 3'36 Suter (Thoresen) 1-1; 17'19 Gardner (Romanenghi) 2-1; 34'29 Pestoni (Wick, Shannon/5c4) 2-2; 44'18 Fazzini (Chiesa) 3-2; 52'03 Sannitz (Fazzini/6c4) 4-2; 54'24 Rundblad 4-3.
LUGANO: Merzlikins; Furrer, Chiesa; Wilson, Ulmer; Ronchetti, Hirschi; Riva; Klasen, Martensson, Bürgler; Reuille, Lapierre, Fazzini; Hofmann, Sannitz, Bertaggia; Morini, Gardner, Walker; Romanenghi.
Penalità: 4x2' Lugano; 4x2' Zurigo.
Note: Resega, 6143 spettatori. Arbitri: Mollard, Vinnerborg; Gnemmi, Obwegeser