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Chiusa una striscia negativa (in post season) lunga sei match, lo Zugo è pronto a spiccare il volo
ZUGO - Quanto sono lunghi sette secondi? Un soffio, un battito di ciglia (forse più di uno, ok). Però, seppur brevissimi, possono da soli cambiare una storia. Chiedetelo allo Zugo, che proprio a sette secondi dalla terza sirena di gara-1, contro il Ginevra, stava imprecando contro la propria maledizione nei playoff. Poi un gol di Diaz ha cambiato tutto: è arrivato il pari, è arrivato l'overtime, è arrivato (con Holden) il successo. E in un sol colpo i Tori, a lungo bellissimi in regular season – ma anche parsi in calo a febbraio – si sono trovati in vantaggio sulle Aquile.
Cancellata una striscia di sconfitte consecutive in post season (sei in fila: due nel 2014/15 e quattro, contro il Lugano, l'anno passato), ora la truppa di Harold Kreis può guardare con fiducia ai prossimi match. Levatasi di dosso ogni paura e “difesa” la propria casa, ha infatti la possibilità di mostrare davvero quanto vale.
«Il successo sul Ginevra, centrato in modo tanto rocambolesco, il gol di Diaz... tutti questi possono essere dei segnali», ha confermato proprio coach Kreis, che già prima dell'inizio delle sfide a eliminazione aveva sorriso davanti a quanti davano per facilmente battibile la sua squadra.
È certo che, sbloccatisi mentalmente e lasciatisi alle spalle tutte le loro paure, Stephan e soci possono davvero sorprendere.
«Questo gruppo, il mio gruppo, lotta sempre per vincere. Siamo felici di aver cominciato i playoff con il piede giusto ma siamo consci del fatto che nulla ancora è stato fatto. Dunque... pensiamo a dare il massimo, un match alla volta».
Se il punto di Diaz è stato davvero quello della svolta o solo un guizzo isolato, lo capiremo domani sera e poi ancora nei confronti seguenti. Certo è che, fosse davvero al massimo del proprio potenziale psicofisico, lo Zugo sarebbe un pessimo cliente per ogni rivale.
