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HCL«Ero vicino al Friborgo. La Nazionale e i gol? Dopo il difficile inizio di stagione...»

16.02.17 - 09:02
Luca Fazzini è intervenuto ai nostri microfoni dopo la prima esperienza in maglia rossocrociata, parlando anche di playoff, di stranieri e del nuovo contratto col Lugano
«Ero vicino al Friborgo. La Nazionale e i gol? Dopo il difficile inizio di stagione...»
Luca Fazzini è intervenuto ai nostri microfoni dopo la prima esperienza in maglia rossocrociata, parlando anche di playoff, di stranieri e del nuovo contratto col Lugano
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LUGANO - 13 reti in campionato, un crescendo di prestazioni e di gol negli ultimi mesi che ha convinto tutti: il Lugano che gli ha proposto il rinnovo del contratto, Shedden e Ireland che lo hanno schierato e lo schierano ancora oggi nelle prime linee d’attacco, Patrick Fischer che per la prima volta lo ha convocato in Nazionale. Luca Fazzini, per non farsi mancare nulla, sabato ha siglato anche il suo primo gol in maglia rossocrociata: «Dopo il difficile inizio di stagione non ci avrei mai creduto, neanche se me l’avessero detto - ha esordito l’attaccante bianconero - Col Lugano sto giocando tantissimo, con la maglia della Svizzera anche… Fischi ha creduto molto in me e sono riuscito a ripagarlo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro di gruppo: eravamo una Nazionale molto giovane eppure siamo riusciti a battere una Slovacchia quasi al completo, capace di battere la Russia 6-2. Mica male».

Come sembrano lontani quei momenti difficili e complicati quando pagavi a caro prezzo ogni errore…
«È vero. “Per fortuna” verrebbe da dire, anche se ho imparato molto da quelle situazioni. Ora sto sbagliando molto meno specie in fase difensiva, ho molta più confidenza col gioco, con gli allenatori e con le mie qualità. Chiaramente qualche errore lo faccio anche ora, ma adesso in quei casi non vengo messo in panchina fino alla fine del match. Sento la fiducia di tutti».

La fiducia: era questo che hai sempre chiesto per firmare il rinnovo col Lugano…
«Io non ho mai chiesto di giocare 25’-30’ a partita, ma di avere la fiducia della società e dello staff tecnico. Così facendo posso essere più sereno e posso sfruttare le mie doti, senza aver paura di finire in panchina: i risultati personali e le reti trovate lo dimostrano».

A proposito di contratto… si parlava di Zugo come tua possibile destinazione. È esatto?
«Qualche contatto con qualche altra squadra c’è stato, è ovvio, ma in realtà ero vicino al Friborgo».

Hai segnato 13 reti. Solo Bürgler, con 19, ha fatto meglio. Neanche gli stranieri sono stati così prolifici fino ad ora: a Lugano gli svizzeri sono più forti dei giocatori d’importazione?
«No, le cose non sono così semplici. Sappiamo che Linus e Tony non sono degli scorer, ma giocatori che forniscono tanti assist. È anche vero che Martensson l’anno scorso durante i playoff è esploso… speriamo che sia così anche quest’anno perché sarà importantissimo avere a disposizione le loro reti, le loro giocate quando le cose conteranno ancora di più. Per il resto: noi svizzeri non possiamo certo stare a guardare, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e penso che ci stiamo riuscendo».

Negli ultimi mesi hai giocato con i due svedesi, con Bürgler e Lapierre e con Brunner e Maxim. Con chi ti sei trovato meglio?
«Con Klasen e Martensson le cose sono sempre andate bene, poi dopo un paio di partite senza reti Ireland ha deciso di portare in prima Brunner. Con Bürgler e Lapierre siamo riusciti a mettere assieme due buone prestazioni anche perché Maxim sta attraversando un ottimo momento di forma. Con Damien invece ci troviamo con molta facilità: ha qualità incredibili».

Lasciamo da parte la scaramanzia: dopo la sconfitta del Langnau a Friborgo, possiamo parlare di playoff ormai sicuri?
«Magari abbiamo mezzo piede nei playoff… Iniziamo a pensare al Davos, poi all’Ambrì, al Losanna e allo Zurigo, prima di inciampare e complicarci la vita».

Poter ritrovare subito il Berna nei quarti potrebbe darvi la carica?
«Chiaro che con loro abbiamo un conto in sospeso dopo la finale persa. È altrettanto vero che sarebbe una sorpresa se riuscissimo a batterli: chiaramente in quel caso non ci tireremo indietro, magari una vittoria in trasferta ci darebbe quello scossone che l’anno scorso ci ha portato fino in fondo e che quest’anno, a dir la verità, non è mai arrivata… Comunque non è detto che gli Orsi arrivino primi e noi non siamo ancora qualificati».

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