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HCAPDwyer è carico in vista del derby: «Da quando sono arrivato non ho sentito parlare d'altro»

02.02.17 - 16:35
L'head-coach biancoblù è soddisfatto della sua nuova esperienza in Leventina: «Si tratta di un'ottima possibilità per la mia carriera, sono qui per dare una mano e per crescere»
Dwyer è carico in vista del derby: «Da quando sono arrivato non ho sentito parlare d'altro»
L'head-coach biancoblù è soddisfatto della sua nuova esperienza in Leventina: «Si tratta di un'ottima possibilità per la mia carriera, sono qui per dare una mano e per crescere»
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AMBRÌ - Nella giornata odierna - giovedì 2 febbraio - ha avuto luogo alla Valascia la conferenza stampa del nuovo head-coach dell'Ambrì Gordie Dwyer. «Cercherò di apportare qualche cambiamento e di aggiustare alcune situazioni che penso possano aiutare la squadra», ha esordito proprio Dwyer. «Dovrò riuscire a ottenere il massimo da ogni singolo giocatore per terminare nel migliore dei modi questa stagione».

A sette turni dal termine della regular season la squadra occupa l'ultimo posto e ha il secondo peggior attacco del campionato con 102 reti realizzate, dietro solamente al Langnau (101)... «Siamo tutti coscienti di questa situazione, ma lavoreremo al meglio questo aspetto e per farlo cercherò di basare il mio credo sul possesso del disco. In questo modo ci creeremo molte più possibilità offensive e i nostri giocatori prenderanno di conseguenza anche più fiducia nei loro mezzi».

Ma cosa manca alla squadra? Il problema è mentale o tecnico? «Non è così semplice per me esprimermi adesso, dato che negli ultimi tempi ero molto occupato con la mia squadra a Zagabria ed ero concentrato sulla KHL. Con il Medvescak però, ho iniziato il campionato con diversi giocatori di qualità e durante la stagione molti di questi se ne sono andati in una altra squadra. Per questo motivo ho spesso dovuto cambiare la maniera di giocare, così come gli schemi all'ultimo momento, ottenendo comunque dei buoni risultati. Bisogna riuscire a dare al gruppo un equilibrio ideale, dando magari più responsabilità a giocatori che hanno meno esperienza o che sono meno dotati a livello tecnico».

Sabato sera (ore 20.30) Dwyer si siederà ufficialmente per la prima volta sulla panchina biancoblù per disputare il derby contro il Lugano... «Sono molto cosciente di cosa significa questa partita. Da quando sono arrivato in Leventina questo argomento fa parte di tutte le conversazioni e praticamente non ho sentito parlare d'altro. Mi sono anche arrivati dei messaggi sui social network da parte di alcuni tifosi con in allegato i link dei filmati youtube dei vecchi derby. Sarà sicuramente una bella esperienza, non vedo l'ora di sabato. Questa situazione mi fa pensare al primo match che ho giocato in NHL con i Montréal Canadiens, contro i Toronto Maple Leafs, dove mi sembra che la rivalità fosse un po' la stessa. In gioco non ci sono solamente i tre punti».

Ma cosa ne pensa Dwyer della sua nuova esperienza? «Sono davvero entusiasta di questa nuova avventura, si tratta di un’ottima possibilità per la mia carriera e non ho esitato un attimo dopo il primo contatto. Sono qui per dare una mano ai ragazzi e loro hanno una seconda possibilità per fare bene in questa stagione. Sarà ovviamente fondamentale l’attitudine con cui lavoreremo e che metteremo sul ghiaccio. Ho diretto solo due allenamenti, ma è chiaro che i ragazzi hanno le qualità giuste per uscire da questa situazione. L’organizzazione che abbiamo intorno è inoltre ottima, ho parlato con Ivano e con Filippo e sono soddisfatto. Mi piace la leadership e il mio lavoro: mi sono ritirato a 30 anni e ho sempre voluto fare l’allenatore. Conosco come ragionano i giocatori e appena ho deciso di smettere ho intrapreso immediatamente questa carriera. Sono pronto e con i miei giocatori preferisco avere un rapporto diretto e sincero».

Dwyer ha guidato il Medvescak Zagabria fino a martedì sera, per poi lasciare la KHL per accasarsi ad Ambrì... «Lì ho fatto la mia esperienza ed è stata molto positiva: poter allenare in un campionato così grande è stata un’esperienza unica che mi ha fatto crescere. Ora però sono qui ad Ambrì e voglio dare tutto me stesso per raggiungere i nostri obiettivi e per migliorare ulteriormente: adoro la competizione, sono pronto a sacrificarmi e a incitare la squadra. Anche quando giocavo ho sempre dato l’anima per aiutare i miei compagni e il gruppo stesso, perché adoro la competizione». 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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