L'ultima avventura europea del nuovo allenatore del Lugano è stata quella, poco felice, in DEL. Nonostante l'esonero, all'Adler il 51enne ha lasciato un buon ricordo
LUGANO - Un po' di Lugano alla fine della stagione 2011 e un po' di DEL l'anno passato, per il resto tanto, tantissimo Nord America. Greg Ireland - il nuovo coach bianconero - ha fin qui completato una carriera molto canadese e statunitense e molto poco europea.
L'ultima volta che ha insegnato hockey nel Vecchio Continente è stato nel campionato scorso, quando ha vissuto un'avventura breve e intensa all'Adler Mannheim. Con i tedeschi Ireland ha penato e, dopo aver infilato qualche risultato negativo di troppo e, anche, una Spengler Cup sotto tono, ha finito con l'essere esonerato. A Mannheim, in ogni caso, il 51enne ha lasciato un ottimo ricordo.
«È un grande coach - ci hanno raccontato dall'Adler - stiamo parlando di una persona educatissima, rispettosa e che ama molto il nostro sport. Ha avuto la sfortuna, qui da noi, di arrivare dopo Geoff Ward, che nel 2014-15 era riuscito a vincere il titolo (contro l'Ingolstadt di Huras, ndr) e per questo ha faticato. Però vedrete, a Lugano saprà fare bene nonostante il poco tempo a disposizione».