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HCL - L'ANALISILa costanza non è di casa a Lugano: il futuro, così, non può essere certo roseo…

15.01.17 - 13:18
Ennesimo weekend indecifrabile dei bianconeri, che hanno fatto emergere tutti i loro difetti, specie in difesa. E per i playoff… la speranza è che le ultime quattro continuino a faticare
La costanza non è di casa a Lugano: il futuro, così, non può essere certo roseo…
Ennesimo weekend indecifrabile dei bianconeri, che hanno fatto emergere tutti i loro difetti, specie in difesa. E per i playoff… la speranza è che le ultime quattro continuino a faticare
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LUGANO - 40 partite giocate - più di tutti alla pari di Zurigo e Langnau - 53 punti ottenuti, con 112 reti fatte e ben 135 (!) gol incassati. Il Lugano si ritrova ottavo, con 7 punti di vantaggio sul Kloten (ma con due partite in meno da disputare), facendo registrare la peggiore difesa dell’intera LNA. Davvero incredibile per una squadra che ha sempre basato il proprio gioco sulla fase arretrata, per poi sprigionare tutte le qualità offensive. Ricordate la scorsa stagione?

I numeri non dicono tutto, è vero, ma altri dati possono fotografare la stagione dei bianconeri: 20 match giocati lontano dalla Resega, 3 sole vittorie e ben 17 sconfitte! 11 i punti totalizzati (peggior rendimento esterno dell’intera Lega) con 37 gol segnati e 80 (!!) incassati. Per fortuna che i sottocenerini rappresentano la quarta squadra per punti conquistati in casa (42), altrimenti i playoff sarebbero stati un sogno già da un po’...

Un sogno, appunto, che Chiesa e compagni dovranno tentare di difendere e tramutare in realtà nelle prossime dieci partite: questo deve essere l’obiettivo dei ragazzi di Shedden, perché sperare in qualcosa di diverso - come per esempio recuperare punti su Davos, Bienne e Ginevra nel tentativo di scalare la classifica - in questo momento non parrebbe nelle possibilità della formazione luganese.

Anche nella settimana andata in archivio, i tifosi bianconeri hanno vissuto ore di tensione, di adrenalina e anche di sconforto. La vittoria ottenuta contro il Langnau è giunta al termine di un match pazzo e sudato, mentre a Zugo si è assistito all’ennesimo flop esterno stagionale.

“Mors tua, vita mea”, dicevano gli antichi romani… e proprio questo è il pensiero dei supporters - e forse anche dei giocatori e dello staff - sottocenerini: se le ultime quattro continueranno a faticare, come avvenuto nell’ultimo fine settimana, allora il Lugano potrà sperare di conquistare il pass per la post season che conta, altrimenti… così sarà davvero dura. Già martedì a Ginevra servirebbe una reazione e la conseguente conquista di qualche punto, ma questa squadra lontana dalla Resega spesso non dà segni di vita. Incassata una rete il gruppo si sfalda, la testa non reagisce e le reti subite si sommano in maniera automatica e veloce.

Il Lugano in questo momento, fatta eccezione per Klasen che comunque non sta incantando, sta mettendo in mostra i peggiori stranieri dell’intero campionato. La speranza, ovviamente, è che i vari Martensson, Lapierre, Wilson e/o Zackrisson escano alla distanza nei playoff ma ora come ora questa sembrerebbe solo un’utopia… se ciò non accadesse, anche nello staff dirigenziale bisognerebbe iniziare a porsi qualche domanda. Come è stato possibile non puntellare una squadra capace di raggiungere la finale lo scorso anno, indebolendola così?

È tutta colpa di Shedden? La difesa, arcigna e indomabile dello scorso anno è diventata un colabrodo. Le maglie difensive si allargano e non riescono a far filtro, anche perché gli attaccanti aiutano poco. Cosa è successo? E inoltre: le quattro vittorie ottenute a dicembre, quando l’head coach era in ballo, alla fine potrebbero rivelarsi controproducenti? Era forse il caso di non badare a quei risultati e cambiare il timoniere per provare a dare una scossa all’intero gruppo?

Domande, quesiti a cui solo il tempo potrà fornire delle risposte. Magari già a partire da martedì...

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