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LNA«Il Lugano ci ha mentalmente sotterrati dal primo istante: sembravano dei matti!»

17.12.16 - 17:52
Il Friborgo di Lorenz Kienzle, ultimo in campionato è l’unica squadra svizzera ancora in Champions: «Una stagione davvero strana: ora siamo in un vortice negativo in LNA»
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«Il Lugano ci ha mentalmente sotterrati dal primo istante: sembravano dei matti!»
Il Friborgo di Lorenz Kienzle, ultimo in campionato è l’unica squadra svizzera ancora in Champions: «Una stagione davvero strana: ora siamo in un vortice negativo in LNA»
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FRIBORGO - Incredibilmente ultimo in LNA - e reduce da sette sconfitte nelle ultime dieci partite disputate -, il Friborgo è (ancora più incredibilmente) l’unica formazione svizzera ancora in lizza per poter salire sul tetto d’Europa, essendosi qualificata per le semifinali della Champions Hockey League dove sfiderà il Frölunda. Roba da impazzire, da non capirci davvero nulla: «In effetti la nostra stagione, fin qui, è un’autentica sorpresa su tutta la linea», ha esordito Lorenz Kienzle.

Come è possibile che una squadra che ha vinto una sola partita piena nelle ultime 10 di campionato, riesca ad arrivare in semifinale in Europa?
«Se riuscissimo a capire questa cosa, magari avremmo già risolto tutti i nostri problemi. Purtroppo invece in campionato siamo entrati in un vortice negativo che riguarda tutti.. giocatori, società e tifosi. Nessuno è felice di tutto ciò: possiamo solo risalire ma dobbiamo reagire al più presto».

Eppure la rosa non sembra così limitata…
«Assolutamente no! In questo periodo seguiamo il nostro sistema di gioco, ma poi incappiamo in errori banali che sistematicamente paghiamo con una rete. E da quel momento in poi andiamo completamente in confusione...».

Un po’ come è successo al Lugano prima della sfida contro di voi…
«Esatto, ci servirebbe una vittoria così larga in modo da riprendere almeno un minimo di fiducia. Quella partita contro i bianconeri in realtà ha una storia a parte...».

Ovvero?
«La sera prima avevamo giocato alla grande contro il Bienne e avevamo incredibilmente perso. Gustafsson ci aveva salutato da poco per tornare in Svezia: mentalmente eravamo distrutti. Poi, una volta scesi sul ghiaccio, la provocazione di Walker ci ha sotterrati; in panchina ci siamo guardati in faccia chiedendoci: «Ma sono dei matti oggi?» E infatti non c’è stata alcuna reazione da parte nostra».

L’effetto-Huras, che inizialmente aveva portato qualche punto, sembrerebbe finito...
«Larry non ha colpe, davvero. Lavora come un matto sia tramite il video che sul ghiaccio: tatticamente è davvero bravissimo, però poi in partita incappiamo in alcuni blackout inspiegabili e… la classifica parla da sola!»

Larry è un grande lavoratore, Zenhäuser che tipo di allenatore era?
«Gerd dal punto di vista umano è il miglior head coach con cui abbia mai lavorato...».

Fino ad ora hai giocato 21 partite in campionato e hai messo a referto 4 punti. In Romandia non sono stati dolci nei tuoi riguardi: ti hanno definito uno dei peggiori acquisti di Dubé…
«Questo non lo sapevo! Se una persona guardasse solo le statistiche potrebbe anche dire che non sto giocando bene, ma non sono stato molto fortunato e inoltre sono rimasto ai box per 40 giorni dopo il check di Herzog rimediato in Coppa Svizzera… però non mi interessa molto dei giudizi degli altri».

Chi invece è stato eletto uno dei miglior colpi del vostro DS è Rathgeb…
«Yannick è fortissimo, non ci sono dubbi. Offensivamente è incredibile, con lui sembra di giocare con un attaccante in più; purtroppo però sono anche tanti i gol che incassiamo con lui sul ghiaccio: ecco, per diventare ancora più forte, dovrebbe migliorare sul piano difensivo».

Possiamo equipararlo a Calle Andersson quando giocava a Lugano?
«Si, anche con Calle offensivamente eravamo devastanti, ma pativamo in difesa...».

Lorenz, siete ultimi in classifica a -11 dalla linea: ha ancora senso parlare di playoff?
«No, in questo momento non possiamo pensarci. Ma non perché non siamo in grado di rientrare sul gruppetto decisivo, ma perché mentalmente siamo troppo fragili e andremmo ancora di più in confusione».

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