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LNB«Rockets ed EVZ Academy? Non è motivante andare a giocare in piste vuote»

28.09.16 - 06:51
Loïc Burkhalter, capitano de La Chaux-de-Fonds: «Questo club mi ha dato tanto, sono qui per ridare tutto quello che ho ricevuto da giovane. La Coppa Svizzera? Il concetto è bello»
«Rockets ed EVZ Academy? Non è motivante andare a giocare in piste vuote»
Loïc Burkhalter, capitano de La Chaux-de-Fonds: «Questo club mi ha dato tanto, sono qui per ridare tutto quello che ho ricevuto da giovane. La Coppa Svizzera? Il concetto è bello»
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LA CHAUX-DE-FONDS - Tornato “a casa” nel 2014 dopo tante stagioni da protagonista in LNA, il 36enne Loïc Burkhalter - attuale capitano de La Chaux-de-Fonds - ha ancora molta voglia di solcare le piste elvetiche e mettere a disposizione dei compagni la sua visione di gioco e il suo talento. L'attaccante, autore fin qui di 2 reti e 3 assist nelle prime 6 uscite stagionali con i Montagnards (attualmente primi in classifica con 14 punti), ci ha parlato di passato e presente.

«La stagione non è iniziata male, giochiamo un buon hockey e lavoriamo ogni giorno per raggiungere il nostro obiettivo, ovvero arrivare nelle prime quattro della regular season - ha spiegato Burkhalter - In seguito, nei playoff, punteremo almeno alle semifinali: si sa che nella post season può succedere di tutto».

I neocastellani, con elementi come Forget, Leblanc e lo stesso Burkhalter, hanno le carte in regola per un campionato di vertice. «Se ci sono aspetti che non funzionano io sono qui per aiutare, cerco di portare la mia esperienza e dare l’esempio sul ghiaccio. Ancora per quanti anni? Questo si vedrà… (ride, ndr). Ad ogni modo siamo ambiziosi, per il momento non abbiamo problemi legati a infortuni e anche questo aiuta, ma il campionato è equilibrato e non è mai semplice. Personalmente credo che in LNB ci siano due gruppi: il primo con 7-8 squadre “vicine” in quando a valori, il secondo con le compagini meno attrezzate».

A questo proposito come vedi squadre “di formazione” come i Ticino Rockets e l’EVZ Academy? «A mio avviso non è motivante andare a giocare in piste vuote (nel match del 17 settembre tra il farm team dei Tori e i Montagnards c'erano ad esempio 343 spettatori, ndr). Credo che questi team avrebbero bisogno di 2-3 giocatori un po’ più “anziani”, o meglio d’esperienza, per aiutare e sostenere la squadra: in una stagione ci sono tante partite e alla lunga questi elementi potrebbero aiutare, sarebbero necessari».

A 36 anni Burkhalter non pensa più alla LNA. «Da tre stagioni sono tornato a La Chaux-de-Fonds perchè avevo piacere, volevo ridare al club tutto quello che ho ricevuto da giovane: la LNA è un capitolo chiuso», ha spiegato l’attaccante, lanciato nella massima serie proprio dai neocastellani nel lontano 1996.

17 campionati in LNA, un titolo conquistato nel 2007, moltissimi ricordi. «Certamente. Tra i più belli l’esperienza da giovane ad Ambrì, poi il titolo a Davos. Ci sono momenti indimenticabili, non solo i successi ma anche per l’ambiente, la “vita nello spogliatoio”, i diversi episodi. Brutti ricordi? Ci sono, ma li tengo per me, restano nella mia testa.».

La Chaux-de-Fonds, Rapperswil, Ambrì, Langnau, Davos e Bienne: tante squadre, tanti allenatori differenti, da ognuno dei quali Burkhalter ha imparato qualcosa. «Esattamente, difficile però dire chi sia stato il migliore, con alcuni ho ricordi più piacevoli rispetto che con altri. Ai tempi dell’Ambrì ho molto apprezzato Serge Pelletier, dopodiché Del Curto e anche Raimo Summanen a Rapperswil (nel 2008-09 Loïc è stato anche capitano dei sangallesi, ndr)».

Tornando alla stretta attualità, questa sera i neocastellani affrontano il Sierre (Prima Lega) nei sedicesimi di finale di Coppa Svizzera. «Il concetto della Coppa è bello, per le squadre più “piccole” è sempre una festa, come lo è stato lo scorso anno per noi quando abbiamo incrociato proprio l’Ambrì nel secondo turno (Loïc andò anche a segno, i leventinesi vinsero 3-2 ai rigori, ndr). È una competizione stimolante poiché le squadre sulla carta sfavorite cercano di creare una sorpresa: ci sono partite imprevedibili». E a proposito di sorprese e partite imprevedibili basti guardare l'esito della sfida giocata (e persa clamorosamente) ieri sera dall'Ambrì contro i GCK Lions.

 

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COMMENTI
 

Antares46 7 anni fa su tio
..parlo per i Rockets...andare a vedere una squadra che è ultima in classifica!!!! cosa si pretende?

clay 7 anni fa su tio
Risposta a Antares46
siamo alle solite, ultimi vuol dire scadenti ?...o magari ancora inesperti, visto il salto di categoria ?.........il supporto dei tifosi puo` essere importante per i giocatori, per far bene e avere stimoli.......a pista vuota......meglio tornare dove erano...o no
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