Imprecisi, lenti e impacciati in difesa, sterili in attacco e in powerplay i ticinesi nulla hanno potuto contro i Lions che lanciati dall'attaccante ticinese e dall'ex di turno si sono imposti per 4-1
ZURIGO - Con il tabù trasferta da sfatare e con una lunga lista di infortunati da affrontare, il Lugano martedì sera è andato a far visita al temibilissimo Zurigo. Per tenere a bada le bocche da fuoco dei Lions, Shedden ha dovuto schierare Manzato in porta e ha deciso di rendere più solida la terza linea d'attacco, schierando contemporaneamente Gardner, Sannitz e Walker.
I bianconeri, che quasi immediatamente sono tornati ai consueti terzetti offensivi, nel primo periodo hanno giostrato bene in attacco (tranne che in powerplay!) ma hanno mostrato diverse lacune difensive. I padroni di casa non si sono fatti pregare e sono andati a bersaglio con l'ex Ambrì Pestoni (7') e col grande ex di turno Thoresen (11'). Per entrambi si è trattato della prima rete stagionale. Se Chiesa, Furrer e Manzato sono apparsi poco sicuri e incisivi, in attacco i sottocenerini hanno provato a pungere, tanto da trovare prima il momentaneo pareggio con Morini (8') su tiro-appoggio di Ulmer, per poi sfiorare anche il 2-2.
Se nel primo tempo i tanti errori su entrambi i fronti avevano reso il gioco interessante e intrigante, quelli commessi dai soli bianconeri nel secondo periodo hanno lanciato i Lions nel punteggio. Dopo una rete annullata giustamente a Pestoni (colpo di pattino), lo Zurigo ha sfruttato le imperfezioni di Manzato e di tutta la retroguardia ticinese, apparsa troppo brutta per essere vera. Il powerplay ancora una volta ha mostrato tutti i propri limiti di questo momento, e così per Thoresen (31') e per Geering (36') è stato troppo facile portare i padroni di casa sul 4-1.
Le urla di Shedden, che sicuramente avrà fatto sentire la sua voce durante la seconda pausa, hanno avuto almeno il merito di svegliare i suoi dal torpore nel quale erano caduti nel periodo centrale. Nel terzo tempo, infatti, il Lugano è tornato a pressare, a fare forechecking alto e attivo, creando qualche grattacapo importante a Flüeler. Le reti non sono più arrivate, è vero, la terza sconfitta esterna si è così concretizzata, ma per lo meno i bianconeri sono riusciti a mettere un freno ai clamorosi errori mostrati fin lì.
Imporsi e fare punti all'Hallenstadion - si sa - non è mai facile, ma se poi ci metti del tuo per complicarti la vita, allora la missione tigurina diventa pressoché impossibile. Senza un powerplay pungente, e con gli stranieri in difficoltà (il migliore è stato ancora Wilson) pensare di fare la voce grossa a Zurigo diventa davvero un'utopia. Shedden avrà da sistemare diverse cose, ripartendo dal positivo terzo periodo di questa sera: contro il Ginevra, sabato, servirà un Lugano ben diverso.
ZURIGO-LUGANO 4-1 (2-1; 2-0; 0-0)
Reti: 6'33 Pestoni (Wick) 1-0; 7'59 Morini (Ulmer, Klasen) 1-1; 10'45 Thoresen (Baltisberger) 2-1; 30'26 Thoresen (Baltisberger, Hächler) 3-1; 35'50 Geering (Thoresen) 4-1.
LUGANO: Manzato; Wilson, Ulmer; Klasen, Martensson, Brunner; Furrer, Chiesa; Hofmann, Zackrisson, Bürgler; Riva, Ronchetti; Gardner, Sannitz, Walker; Sartori; Fazzini; Reuille, Morini, Bertaggia.
Penalità: 5x 2' Zurigo; 4x2' Lugano.
Note: Hallenstadion, 7979 spettatori. Arbitri: Dipietro, Wiegand; Bürgi, Wüst.