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LNALa porta ai giovani. ADC rischia tutto, ma lui può farlo

01.09.16 - 09:00
A Davos hanno deciso di affidarsi alla coppia Van Pottelberghe/Senn per il post Genoni. I giovani, in gialloblù, hanno sempre grandi possibilità
La porta ai giovani. ADC rischia tutto, ma lui può farlo
A Davos hanno deciso di affidarsi alla coppia Van Pottelberghe/Senn per il post Genoni. I giovani, in gialloblù, hanno sempre grandi possibilità
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DAVOS - I gialloblù sono all'anno uno dopo Leonardo Genoni: quanto sono "buoni" i giovani Joren van Pottelberghe e Gilles Senn?

Con il coach-icona Arno Del Curto, alla 21esima stagione a Davos, non ci si annoia mai. Un anno dopo aver "deciso" l'addio di Reto von Arx , il 60enne ha infatti accettato la sfida di affrontare la stagione senza Leonardo Genoni. Il collaboratore più importante dell'allenatore sarà, nei prossimi mesi, Marcel Kull, allenatore dei portieri che in passato ha lavorato con Jonas Hiller, Reto Berra e Genoni: è a lui che sarà affidato il giovane duo Joren van Pottelberghe (19) e Gilles Senn (20).

Punti di forza:
In realtà Van Pottelberghe e Senn permettono al Davos di affrontare la stagione con relativa tranquillità. E questo perché davanti a loro hanno una difesa molto, molto forte, che potrebbe fare invidia anche a Berna e Zurigo. Con Félicien Du Bois, il solidissimo Beat Forster, il grintoso Noah Schneeberger e i giovani e pimpanti Claude-Curdin Paschoud, Simon Kindschi, Fabian Heldner, Marco Forrer, Sven Jung, Ruben Rampazzo e Jens Nater, in gialloblù possono star sereni. Questo anche perché alla partenza di Samuel Guerra (finito a Zurigo) Del Curto ha risposto con l'ingaggio dell'ex nazionale svedese Daniel Rahimi.

Punti a sfavore:
Nonostante tutto il "caso-portieri" è da monitorare. In questo hockey in molti pensano infatti che il numero uno valga il 50% della squadra e che senza un buon estremo difensore non si possa pensare di vincere alcuna serie di playoff. Van Pottelberghe è sicuramente una delle più grandi speranze svizzere. Senn, invece, fa un po' preoccupare.

Speciale:
Per la prima volta dal 1971 (con il mitico Bibi Torriani), il Davos sarà guidato da un allenatore sessantenne. Il 23 luglio scorso Arno Del Curto ha infatti tagliato l'importante traguardo. È questo un problema? No, in realtà sono solo numeri. Questo perché, in primo luogo, ADC dimostra dieci anni meno di quanti ne abbia veramente e poi, ossessionato com'è dal suo lavoro, rende come un giovane.

Giovani:
A differenza di altri club, dove neppure sanno scrivere le parole "sviluppo dei giovani", a Davos Del Curto ha espressamente richiesto di poter disporre di forze nuove. Nella stagione che sta per cominciare ADC punterà (anche) su Nater, Forrer, Kindschi, Heldner, Kessler, Schläpfer e Egli, tutti pronti a imparare e a lasciare il segno.

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COMMENTI
 

GI 7 anni fa su tio
Il grande Arno del Curto sa benissimo quali rischi può prendere, basta andarsi a leggere il curricolum del HCD degli ultimi 20 anni ......credo che non vi siano paragoni....!

Antares46 7 anni fa su tio
Vero che Del Curto lavora bene con i giovani e non ha remore a farli giocare nella prima squadra. Ma giovani del vivaio Davos pochi. Sono quasi tutti giovani provenienti da altre squadre!
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