L'ex giocatore di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni ha anche parlato del Lugano: «I bianconeri hanno le qualità per arrivare fino in fondo anche in Champions League»
LUGANO - L'Ambrì ha acquistato Pesonen, il Lugano ha già disputato due partite di Champions League, mentre il campionato di LNA inizierà fra una decina di giorni. C'è molta attesa da parte di tifosi e addetti ai lavori e fra questi c'è anche l'ex giocatore di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni.
Stefano Togni, come vedi Pesonen all'Ambrì?
«L'ho visto giocare con la nazionale finlandese ed è davvero un ottimo elemento. Ha tutte le credenziali per fare bene e guardando le sue statistiche è un vero bomber. Ha firmato un contratto di due mesi per prendere il posto dell'infortunato Hall, ma non è detto che non possa restare fino alla fine della stagione. Sarà sicuramente più offensivo rispetto all'attaccante statunitense e ha un vantaggio: è abile a giocare sia al centro che all'ala».
...in ogni caso avere un quinto straniero non può fare che bene...
«Chiaramente con il quinto straniero i biancoblù avrebbero la possibilità di applicare un'interessante rotazione a dipendenza degli avversari che affronteranno. Ci sono più soluzioni e oltre a questo ci sarà anche più concorrenza fra di loro che può solo aumentare e migliorare il livello della squadra».
Molti criticano Hall perché non segna, però lo statunitense ha un ruolo fondamentale in squadra...
«Hall è un giocatore che tutte le squadre vorrebbero. Non si vede molto ma per i compagni è davvero importante, è un two-way: vince tanti ingaggi, fa il gioco sporco davanti alla porta e non ha paura di subire colpi. Dal canto suo Pesonen ha altre caratteristiche, però sicuramente Kossmann pretenderà anche da lui molto lavoro difensivo».
...e dopo questo arrivo i leventinesi hanno tutte le carte in regola per arrivare lontano...
«L'Ambrì ha davvero operato molto bene sul mercato, la società ha preso i giocatori giusti. Basti vedere come si è comportato D'Agostini nelle partite amichevoli. Il traguardo dei playoff è il minimo e la squadra può sicuramente ambire a qualcosa in più, poi chiaramente ci sono molte variabili che possono intervenire e fare in modo che una stagione diventi positiva oppure meno. Sono però fiducioso».
Parlando del Lugano... come hai visto la squadra in Champions League?
«Una vittoria in rimonta contro il Mannheim e una sconfitta contro il Tampere. Chiaramente in questo periodo dell'anno non vengono messi in risalto i valori tecnici dei singoli giocatori, ma è piuttosto una questione di condizione fisica e non è così evidente giocare partite di un certo livello. Bisogna portare pazienza, ognuno sta ancora provando a trovare le migliori sensazioni. Anche il Lugano si è reso protagonista di un ottimo mercato e oltre a riprovare ad arrivare in fondo in campionato, i bianconeri hanno tutte le carte in regola per riuscirci anche in Champions League».
Capitolo Davos... i grigionesi hanno venduto Genoni al Berna e adesso hanno due giovani promettenti in rosa. Uno classe 1996 (Senn) e uno 1997 (Van Pottelberghe). Pensi che possano esistere altri Merzlikins in Svizzera o la squadra in questo modo rischia qualcosa?
«Quest'anno Arno ha deciso di puntare su portieri giovanissimi, ma molto forti, soprattutto Van Pottelberghe già draftato dai Detroit Red Wings. Sicuramente Del Curto crede molto nelle loro qualità e in questo modo a Davos potranno crescere e accumulare esperienza. Durante la stagione avranno anche dei periodi negativi ma sarà proprio in quel momento che bisogna continuare a credere in loro: però Arno in questo è un maestro».