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LNABezina: «Lugano? Avversario ostico, preferiremmo non incontrarlo subito»

26.02.16 - 11:01
Il capitano del Ginevra si è anche espresso a proposito dell'Ambrì: «Spero che i biancoblù si qualifichino per i playoff. Pestoni? L'avrei voluto a Ginevra, ma a Zurigo farà bene»
Bezina: «Lugano? Avversario ostico, preferiremmo non incontrarlo subito»
Il capitano del Ginevra si è anche espresso a proposito dell'Ambrì: «Spero che i biancoblù si qualifichino per i playoff. Pestoni? L'avrei voluto a Ginevra, ma a Zurigo farà bene»
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GINEVRA - La regular season di LNA sta volgendo al termine e non c'è solamente la lotta per la conquista degli ultimi due posti disponibili per i playoff ad appassionare i tifosi, bensì anche quella per il secondo posto in classifica. Davos (88 punti), Ginevra (86) e Zugo (84), sono racchiusi in soli 4 punti e saranno proprio il 49esimo e il 50esimo turno a pronunciare il verdetto.

Fra queste tre squadre uscirà anche l'avversario del Lugano: i bianconeri hanno infatti ormai blindato la quinta posizione e sono curiosi di capire quale di queste tre formazioni avrà la peggio e si classificherà quarta. I grigionesi se la vedranno due volte contro la capolista Zurigo, i Tori sfideranno invece proprio i bianconeri fuori casa e il Bienne davanti ai propri tifosi, mentre il Ginevra di capitan Goran Bezina sarà impegnato dapprima a Les Vernets con il Friborgo, mentre poi affronterà alla Malley il Losanna.

Goran Bezina, cos'è cambiato in questa stagione? Era da diverso tempo che non si vedeva il Ginevra così in alto.
«È dalla stagione 2009 che non disputavamo un campionato a questi livelli. Ci sono diverse ragioni: abbiamo innanzi tutto un buon mix fra giovani interessanti e giocatori d'esperienza, riusciamo poi ad andare a rete con diversi elementi - e non solamente con gli stranieri o con la prima linea come succedeva in passato - e il nostro portiere Robert Mayer si sta esprimendo ad alti livelli. Trovo che sia uno dei migliori portieri del campionato e questo è importante. La nostra arma segreta sta però nel fatto che abbiamo cambiato il nostro sistema di gioco: questo ci ha permesso di non dare punti di riferimento ai nostri avversari i quali hanno finora faticato ad adattarsi al nostro gioco. Ci siamo resi conto che giocando in questo modo siamo in grado di mettere in grosse difficoltà chiunque ed è per questo motivo che ci troviamo nei piani alti della classifica».

Negli anni scorsi si diceva che eravate solamente aggressivi, ora però avete davvero qualcosa in più...
«Sì, siamo completi. Chiaramente anche noi durante la stagione abbiamo avuto degli infortuni e qualche periodo dove eravamo in difficoltà. Fortunatamente però, siamo quasi sempre riusciti a schierare una formazione completa e competitiva. Con il nuovo sistema di gioco abbiamo trovato un buon equilibrio di squadra e questo ha permesso anche ad alcuni giovani di emergere: Riat, Rod e Douay sono davvero forti e inoltre anche la nostra quarta linea è molto valida, spesso ha risolto le partite. Ovviamente non siamo sempre riusciti a esprimerci al meglio, anche perché questa maniera di giocare richiede un grande dispendio di energie e se non siamo sempre tutti al 100% è difficile da applicare. Quando però siamo in forma e la squadra gira è davvero un piacere giocare, riusciamo a creare moltissimo».

In base alle vostre qualità chi preferireste affrontare nei playoff?
«Non abbiamo preferenze, anche perché noi ci stiamo battendo per conquistare la seconda posizione. In vista di una qualificazione alle semifinali, sarebbe fondamentale disputare una gara in più davanti ai nostri tifosi». 

Negli ultimi due anni avete beccato il Lugano e potrebbe capitarvi ancora...
«Una cosa è però sicura: i bianconeri non sono più la stessa squadra delle ultime due stagioni. Quest'anno per esempio, quando li abbiamo affrontati, abbiamo incontrato diversi problemi, soprattutto alla Resega: hanno molto talento in tutti i reparti e sono completi anche loro. Preferiremmo non incontrarli subito, è una squadra ostica. Inoltre negli ultimi anni è vero che abbiamo vinto, ma siamo poi sempre stati eliminati subito dopo in semifinale, anche perché contro di loro abbiamo sprecato tantissime energie. La squadra è cambiata, ma la caratteristica principale del Lugano è sempre stata quella di non mollare mai fino all'ultimo». 

...e come vedi la lotta per le ultime due posizioni?
«È davvero molto tosta. A livello di classifica è raro vedere questo equilibrio generale con così tante squadre in così pochi punti, anche per quanto riguarda i piani alti. È stata fin qui una stagione interessante e davvero incredibile: le posizioni della regular season non potevano che decidersi all'ultima giornata. Sia per il pubblico che per noi giocatori questa situazione è entusiasmante. È comunque impossibile fare dei pronostici, visto che chiunque può battere qualsiasi avversario anche in trasferta. Saranno delle partite al cardiopalma».  

...e l'Ambrì?
«I biancoblù potrebbero già essere qualificati, ma purtroppo per loro hanno sprecato delle ghiotte occasioni per avere più punti in classifica. Se non si qualificheranno sarà solo perché è mancata un po' d'esperienza nelle situazioni cruciali. È in ogni caso una formazione giovane, ma pericolosa e molto fisica, anche se forse fa troppo affidamento sugli stranieri e sulle prime due linee. Quando poi questi giocatori non girano la squadra si trova in difficoltà. Spero comunque che si qualifichino, perché preferisco le squadre romande e quelle ticinesi rispetto alle svizzere tedesche».

Si pensava che dopo aver vinto due Coppe Spengler con voi, Inti Pestoni scegliesse il Ginevra e invece è andato ai Lions. Come giudichi la sua scelta?
«È la migliore squadra del campionato e lui è un ottimo giocatore. Chiaramente l'avrei voluto a Ginevra: abbiamo visto alla Spengler come si è adattato e integrato facilmente nel gruppo. In tanti pensavano venisse a Ginevra, ma è chiaro che Zurigo è sempre una meta interessante: sia per quanto riguarda la città sia per la squadra, visto che ogni anno punta a vincere il titolo. Nei Lions sei inoltre circondato da ottimi giocatori e questo ti spinge a dare sempre il massimo per avere il tuo posto fisso. Giudico il "Pesto" un ragazzo tranquillo, molto aperto e in spogliatoio ci siamo divertiti con lui. Non penso proprio avrà problemi a integrarsi a Zurigo».

 

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