Habisreutinger: “Anche i giovani che non trovano molto spazio in LNA potranno crescere restando in Ticino”. Zanatta: “È un investimento per il futuro”
BIASCA - Un progetto ambizioso, sicuramente innovativo (per la realtà hockeistica ticinese) e che finora ha raccolto ampi consensi sotto tutti i punti di vista.
Il comitato del Biasca e il gruppo promotore di Ticino Young Stars - che a fine dicembre hanno depositato in Lega il dossier di candidatura per l'ottenimento di una licenza per giocare nel campionato di LNB a partire dalla prossima stagione - riceveranno una risposta entro fine gennaio, ma nel complesso regna molto ottimismo. Il progetto, che coinvolge direttamente Ambrì, Lugano, Biasca e GDT Bellinzona, mira alla formazione dei giovani, con la speranza di vedere in futuro sempre più giocatori ticinesi in LNA.
Con i rispettivi ds di Lugano e Ambrì (Roland Habisreutinger e Ivano Zanatta), abbiamo parlato del progetto.
“Si tratta di un'iniziativa molto importante per la crescita dei ragazzi - ha esordito Roland Habisreutinger - Entrare nella rosa di una squadra di LNA è un conto, poi però rubare il posto a un giocatore d’esperienza è sempre difficile. Se un giovane entra nel roster di un team ma gioca 3’ a partita, difficilmente potrà esplodere. Per questo penso sia meglio avere più ghiaccio a disposizione, parlo ad esempio di 12’-16’ a gara, in una compagine di B”.
Trovare spazio in una squadra di B, restando però in Ticino e non ad esempio a Olten o Rapperswil (come nei casi di Romanenghi e Fazzini). “Esatto. Potrebbero giocare e crescere in un campionato competitivo, senza doversi “trasferire” oltre Gottardo: resterebbero di conseguenza più visibili”, ha aggiunto il ds bianconero.
Nella lega cadetta ci sono compagini agguerrite ed esperte, all’inizio non sarebbe semplicissimo per una squadra così giovane. “Non tutti i team giocano per la formazione, ci sono squadre ambiziose che puntano a vincere, proprio come in A. I Ticino Young Stars punteranno sulla crescita dei giovani (prevalentemente dai 20 ai 23 anni, ndr), ma ovviamente servirà un gruppo competitivo. Nello sport si cresce anche attraverso le vittorie, serve pure qualità, non basta giocare ‘per partecipare’”.
Dunque tornerebbe molto comodo l’aiuto di alcuni uomini d’esperienza, magari di qualche straniero. “L’idea è partire con un gruppo di giocatori svizzeri, poi i nostri stranieri in sovrannumero, se ne avremo, potranno giocare anche in B - ha spiegato Habisreutinger - Prendendo come esempio la stagione in corso, dopo l’arrivo di Stapleton, Filppula ha giocato meno. In un caso del genere Ilari avrebbe potuto giocare in LNB, per non perdere il ritmo”. Per uno straniero, passare però dalla LNA alla lega cadetta, anche se solo temporaneamente, potrebbe essere difficile da accettare. “Quando si riceve lo stipendio regolarmente, bisogna anche accettare certe condizioni, si hanno degli obblighi. Uno straniero dovrebbe poter comprendere anche una scelta del genere, aiutare la società con cui ha un contratto e in questo caso passare nella lega cadetta per aiutare i ragazzi e supportare il progetto”.
Economicamente l'iniziativa sarà sostenibile? “C’è stato un grande impegno del gruppo promotore del progetto, ed inoltre la presenza di Ambrì e Lugano ha aiutato nel reperire alcuni sponsor. Da parte nostra ci impegneremo nel mettere a disposizione per ogni incontro almeno 4 giocatori svizzeri che nel Lugano non trovano spazio regolarmente. Questo alleggerirà sicuramente i costi complessivi che il team dovrà affrontare”, ha concluso Habisreutinger.
Anche Ivano Zanatta, ds dei biancoblù, ha sottolineato l'importanza del progetto. “Per noi è fondamentale - ha spiegato il 55enne - tutti conoscono la realtà di Ambrì, non potendo ingaggiare troppi giocatori ogni stagione, la nostra “panca” spesso è piuttosto corta. Se nei prossimi anni potremo contare anche sul supporto di una squadra in B, sarebbe importantissimo. Si tratta di un investimento per il futuro, ci permetterà di avere giocatori “di formazione” a costi che possiamo gestire”.
E su l’efficacia del progetto…”Non so se già dai primi tempi ci saranno giocatori che faranno il salto dalla B alla A, questo sarà da vedere. Il modello ad ogni modo è quello ZSC Lions-GCK Lions, loro lavorano ottenendo risultati eccellenti. La chiave, in sostanza, è che la squadra della categoria cadetta funga da supporto per chi gioca in LNA, lo scopo è far crescere i ragazzi e generare talenti”.
Un ruolo molto importante in tutto questo lo svolgerà anche Luca Cereda, attuale head coach del Biasca, che l'anno prossimo salvo colpi di scena guiderà la giovane compagine ticinese. "Cereda è l'uomo giusto, è una persona capace e qualificata. Conosce bene il territorio, conosce bene la Svizzera e i giocatori elvetici, ha esperienza internazionale: un candidato più qualificato sarebbe difficile da trovare. È uno che dà l'anima, è molto preparato e professionale, allo stesso tempo anche legato ai ragazzi e ha sposato questo progetto storico: "portare" insieme le due realtà (Ambrì e Lugano, ndr) per fare in modo che il movimento ticinese non finisca sempre lì... e rischiare che i ragazzi si perdano", ha concluso Zanatta.