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HCL - L'ANALISI5 punti fondamentali, ma il Lugano deve trovare continuità

26.09.15 - 09:30
L'ottima prestazione di squadra offerta contro il Ginevra venerdì non ha trovato conferme, almeno nel gioco, nella vittoriosa trasferta di Langnau. Urge ritrovare il miglior Klasen
5 punti fondamentali, ma il Lugano deve trovare continuità
L'ottima prestazione di squadra offerta contro il Ginevra venerdì non ha trovato conferme, almeno nel gioco, nella vittoriosa trasferta di Langnau. Urge ritrovare il miglior Klasen
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LUGANO - 5 punti in due partite, tenendo conto che nelle prime cinque uscite stagionali il Lugano aveva racimolato solo 3 punti... ci sarebbe da essere felici e festeggiare. Eppure, siamo sicuri, che Patrick Fischer non sarà molto soddisfatto per quanto concerne il gioco e la prestazione offerta venerdì a Langnau.

È vero che, con una classifica deficitaria, i bianconeri avevano assolutamente bisogno di punti anche per incamerare fiducia e consapevolezza dei propri mezzi... e la vittoria ottenuta giovedì in casa contro il Ginevra è servita proprio a ricaricare sotto questi punti di vista la truppa luganese. Gioco semplice, veloce, lineare, rapide ripartenze e scontri fisici; proprio la fisicità, nel momento in cui le Aquile l'hanno messa "sulla rissa", è stato un fattore determinante per quanto riguarda la testa e l'orgoglio. Competere in quel frangente agli statuari ginevrini è stato un fattore importante, senza dimenticare che il Lugano giovedì ha incantato (per la prima volta) la Resega.

Sfatati diversi tabù in un colpo solo - prima vittoria stagionale da tre punti, primo successo in casa, prima volta che i bianconeri sono riusciti a conquistare il primo periodo e prima volta che la truppa luganese ha fatto suoi tutti e tre i parziali -, venerdì Hirschi e compagni non sono riusciti a conquistare per la prima volta la posta piena lontani dalla Resega. È vero che disputare i back-to-back non è mai facile, è vero che se affronti una squadra riposata (il Langnau giovedì non era sceso in pista) è più complicato, però passare da una gran prestazione sull'arco di 60' a giocare da squadra, in modo semplice, forse per 15'... è un passo indietro troppo ampio.

Nelle difficoltà il Lugano però ha scoperto alcune certezze. Merzlikins, che sta diventando un portiere non solo di assoluto spessore (ma questo lo si sapeva già), ma anche maturo; in Ticino è arrivato un difensore, Furrer, di quelli che non si vedevano da anni e anni che con la sua classe e presenza sa gestire ogni fase di gioco; questo collettivo ha un carattere e una forza assolutamente devastante. Giocare così male, subire il gioco del Langnau -i Tiger hanno dominato per diversi minuti alla Ilfis -, trovarsi sotto per due volte e riuscire a recuperare sempre il risultato è sintomo di un gruppo che non molla mai.

Ovviamente le qualità tecniche di Pettersson, Brunner e Klasen non le scopriamo certo ora, ma sugli ultimi due è giusto spendere qualche parola. L'ex Zugo l'anno scorso è stato criticato ingiustamente e quest'anno, a suon di gol, assist e giocate d'applauso, si sta togliendo qualche sassolino dalla scarpa... lo svedese, invece, in questo momento - a parte il sublime rigore di Langnau - sembra leggermente appannato. Sente la mancanza della sua spalla Pettersson? Incontra più difficoltà nel giocare come centro? Tutto è possibile... Fischer dovrà trovare la soluzione.

Infine... Reuille. Cosa si può dire del numero 32? Reduce da un infortunio, appena tornato a disposizione, non solo viene schierato nelle prime linee, non solo trova una doppietta contro il Ginevra, ma è anche uno dei pochi che va constantemente nello slot a creare caos e prendere colpi! Chapeau!

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