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LNAKaufmann: "I nostri arbitri sono sotto pressione, ma non ce l'hanno con le ticinesi"

30.10.14 - 07:01
Il capo degli arbitri ci ha parlato dei suoi primi mesi trascorsi nelle vesti di "allenatore" dei nostri fischietti
Kaufmann: "I nostri arbitri sono sotto pressione, ma non ce l'hanno con le ticinesi"
Il capo degli arbitri ci ha parlato dei suoi primi mesi trascorsi nelle vesti di "allenatore" dei nostri fischietti
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BERNA - Visto il suo passato, in Ticino aveva fatto molto rumore la nomina di Beat Kaufmann a capo degli arbitri svizzeri al posto di Reto Bertolotti.

Come ormai è noto a tutti, quello degli arbitri, soprattutto nel nostro Cantone, è sempre un argomento che fa molto discutere. Negli ultimi giorni si sta chiacchierando molto del gol di Daniele Grassi non visto da Kurmann e Wehrli sabato scorso nel match tra Ambrì e Kloten. Un errore che in tanti definiscono grossolano. 

Non è ormai una novità che nel nostro campionato i direttori di gara sono spesso al centro di feroci critiche, ma come sottolineato da Kaufmann i fischietti del nostro campionato sono chiamati a lavorare con un carico di pressione enorme sulle spalle.

Abbiamo discusso di questo tema con l'ex presidente del Lugano che ci ha stilato un piccolo bilancio dei suoi primi mesi trascorsi nelle vesti di "allenatore" dei nostri arbitri. 

Beat, come sono andati questi primi mesi?
"Molto bene, meglio di quanto pensassi. Con Brent (Reiber, ndr) c'è un’ottima intesa, ci completiamo a vicenda. Ciò che manca a me ce l’ha lui e viceversa. Ci sono diversi obiettivi che ci siamo prefissati e speriamo di raggiungerne il più possibile”.

Quali sono le difficoltà maggiori che ha incontrato sin qui?
“Se io sono a capo di un club posso comandare quando voglio, mentre qui non c’è questa possibilità. Ci sono pochi momenti in cui possiamo dialogare con gli arbitri su eventuali errori o aspetti dove si può fare meglio. Questo punto va sicuramente migliorato perchè magari quando io cerco di correggere qualcosa che non funziona in un direttore di gara, il consiglio potrebbe essere utile anche per qualcun altro”.

Come va con la messa in pratica delle nuove regole?
"Quest’anno sono state introdotte una cinquantina di nuove regole. Per gli arbitri non è stato facile assimilarle tutte e di conseguenze metterle in pratica. I club accolgono le nuove direttive, a patto però che vengano messe in pratica in modo equo. Non vogliamo che ci sia un arbitro con un metro di giudizio e un altro che ne mette in pratica uno tutto suo. È grave quando tra una direzione di gara e un'altra ci sono delle grosse differenze".

Uno dei problemi più grossi è la pochezza di arbitri a vostra disposizione, giusto?
"No non direi. Noi stiamo lavorando molto anche sullo sviluppo dei giovani poichè quando uno o due vanno in pensione è importante che ce ne siano dietro alcuni pronti a fare il grande salto. È per questo che abbiamo voluto fortemente i quattro arbitri anche in LNB. La formazione delle giovani leve è dunque importantissima e una cosa a cui rivolgiamo molta attenzione".

In Ticino si sente spesso la seguente affermazione: "quell'arbitro ce l'ha con noi". Lei cosa pensa di questo? 
"Non è assolutamente così. Noi non abbiamo arbitri che ce l’hanno con qualcuno. La verità è che i nostri direttori di gara sono alle prese con una pressione enorme derivante da allenatori, giocatori, pubblico e media che non è sempre facile da gestire. Non credo minimamente che ci siano questi sentimenti verso le due squadre ticinesi".

A far discutere in questi giorni è il gol non visto da Danny Kurmann alla Valascia nella sfida con il Kloten...
"Sono a conoscenza del caso della Valascia. Chiaramente si è trattato di un errore che non andava commesso. Anche gli arbitri però possono sbagliare ed è umano.  Io e Brent non possiamo garantire un’organizzazione di "fischietti" che non commette sbagli. Noi lavoriamo tutti i giorni per limitare il più possibile gli errori durante una partita, ma eliminarli è praticamente impossibile".

Le squadre cosa pensano dell'operato degli arbitri?
"Bisogna dire che le squadre ci fanno spesso pervenire delle valutazioni sull'operato dei nostri direttori di gara e queste sono molto spesso positive. Ciò dimostra che i club sono soddisfatti dei nostri arbitri".

Venerdì c'è il derby ticinese: la speranza è che a fine partita non si parlerà di arbitri...
"Speriamo in un match di alto livello e speriamo che a fine partita, come ha detto Lei, si possa parlare il meno possibile dei quattro arbitri che saranno chiamati a dirigere il confronto della Resega". 

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