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GIOCHI 2018Noreau trascina il Canada. Nella Svizzera si salvano in pochi

22.02.18 - 13:31
La Nazionale rossocrociata è tornata a casa dopo aver disputato un torneo fallimentare sotto tutti i punti di vista. L'onore del nostro campionato è tenuto alto da cinque canadesi e tre cechi
Keystone
Noreau trascina il Canada. Nella Svizzera si salvano in pochi
La Nazionale rossocrociata è tornata a casa dopo aver disputato un torneo fallimentare sotto tutti i punti di vista. L'onore del nostro campionato è tenuto alto da cinque canadesi e tre cechi
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PYEONGCHANG - Disastro. Fallimento. Delusione. Non ci sono altre parole per definire il torneo olimpico disputato dalla Nazionale di Patrick Fischer. Svogliati e abulici, talvolta pure arroganti, i rossocrociati sono stati eliminati martedì dalla volenterosa ma oggettivamente limitata Germania (che ieri ha sorpreso anche la Svezia). Composta da soli elementi della DEL, campionato da molti considerato nettamente inferiore a quello svizzero, i tedeschi ci hanno messo più cuore, più grinta e più fisico, dimostrando unità di intenti e di essere una squadra vera. L’esatto contrario della Svizzera che in queste Olimpiadi senza star della NHL era chiamata alla prova di maturità. Una prova miseramente fallita. Che la spedizione coreana fosse nata sotto una cattiva stella, d’altronde, lo si era capito subito. La secca sconfitta all’esordio con il Canada aveva evidenziato tutti i limiti caratteriali e attitudinali della truppa rossocrociata. Una squadra fragile. Con poca personalità. E che fatica terribilmente a segnare. Su questo punto non devono ingannare le 11 reti segnate in 4 partite. Perché 8 di esse sono state timbrate nella sfida contro la debolissima Corea. Nelle altre tre partite (Canada, Repubblica Ceca e Germania), la Svizzera ha trovato la via del gol in una sola occasione per match. Una miseria.

Sniper a casa - Sebbene l’anemia offensiva sia ormai diventata una malattia cronica della nostra Nazionale, alcune scelte di Fischer hanno probabilmente contribuito ad acuirla (una su tutte quella di rinunciare a Tanner Richard). Ma i problemi non si limitano (solo) alle convocazioni. Le prestazioni rossocrociate in Corea fanno infatti segnare diversi passi indietro e ridimensionano la nostra Nazionale e più in generale il nostro movimento hockeistico. Uscire agli ottavi in un torneo senza giocatori provenienti dal Nordamerica è un vero e proprio smacco, visto che, prima di giungere alle Olimpiadi, alcuni avevano pure sussurrato (con forse un briciolo di superbia) che l’obiettivo di ottenere una medaglia era raggiungibile.

Gli uomini più attesi deludono - Passando a parlare dei singoli il torneo olimpico è stata una bella vetrina per il giovane Pius Suter, miglior marcatore assoluto della Nati con 5 punti (tre reti). Con lo stesso bottino, ma senza gol, pure il veterano Andres Ambühl. Buone le prestazioni pure di Rüefenacht, tanta grinta e tre punti per l’orso, e Scherwey. I due sono stati tra i pochi a fornire intensità e gli ultimi a mollare. Le note liete in casa rossocrociata però finiscono qui. Tra quelle negative impossibile non citare la deludente Olimpiade disputata da Haas e Praplan. Proprio loro, due fra gli uomini più attesi e che l’anno prossimo ambiscono a sbarcare in NHL, sono stati abulici e inconcludenti sul ghiaccio. Se il loro vero volto è quello mostrato in Corea i due possono riporre nel cassetto i loro sogni di gloria (0 punti l’aviatore, solo un assist il bernese). Pessima Olimpiade pure per i difensori Ramon Untersander e Eric Blum e per Cody Almond, che con la sua penalità di partita in entrata ha dato inizio al calvario contro la Germania.

Canada a tinte “rossocrociate” - Tornando al nostro campionato e ai difensori del Berna, ottime prestazioni le sta offrendo Maxim Noreau. Con il suo Canada il numero 56 viaggia infatti alla media di un punto a partita e una sua rete contro la Finlandia ha spedito la squadra della foglia d’Acero in semifinale contro la sorprende "Mannschaft". Con lui promossi pure gli altri canadesi che militano nel nostro campionato:  il bianconero Lapierre (una rete in 4 partite),  gli altri due bernesi Raymond (1 gol) e Ebbett (1 assist) e lo zurighese Vey (1 assist). Ottime Olimpiadi anche per la Repubblica Ceca che, grazie (anche) agli spunti del biancoblù Kubalik (2 reti) e dei Dragoni Cervenka (1 gol) e Birner (3 assist), potrà incrociare i bastoni con “l’armata russa” - la grande favorita del torneo - in una sfida che profuma di storia. Una storia che non appartiene più alla Svizzera. La nostra Nazionale dovrà imparare da questa disastrosa esperienza per crescere, migliorare e rendersi conto che senza sudore e cuore non si va da nessuna parte.

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COMMENTI
 

Evry 6 anni fa su tio
Ma sono critiche oggettive che rispecchiano esattamente la realtà !!

clay 6 anni fa su tio
ciò dimostra che le critiche verso i dirigenti della nazionale non sono poi così fuori luogo !!....nes pas Mr. (so tutto io) Fischer !!
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