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«Sufficienza. Arroganza. Supponenza», Francia flop

L’OSPITE - ARNO ROSSINI«Sufficienza. Arroganza. Supponenza», Francia flop

30.06.21 - 07:31
Impresa Svizzera: «Merito anche e soprattutto di Petkovic»
Freshfocus
«Sufficienza. Arroganza. Supponenza», Francia flop
Impresa Svizzera: «Merito anche e soprattutto di Petkovic»
Arno Rossini: «La Spagna? Se la Svizzera gioca da Svizzera, ha legittimamente il diritto di sognare».
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BUCAREST - La Svizzera ha giocato da Svizzera per 120’. La Francia ha giocato da Francia per 15’, più o meno. Sta tutta lì la spiegazione di quanto accaduto in uno degli ottavi di finale dell’Europeo più emozionanti che si ricordino. Alla fine hanno - giustamente - goduto i rossocrociati, che hanno dimostrato di avere le qualità e il carattere per resistere alle big del calcio mondiale. E anche per sorprenderle.

«Gli episodi hanno deciso tutto - ha ammesso Arno Rossini - ma sono stati determinanti solo perché, con il giusto atteggiamento e la giusta attenzione, la Nazionale ha saputo e voluto regalarsi una serata speciale».

Rodriguez segna il rigore e la partita finisce…
«Esatto. Ma penso anche al pari, con quel controllo pazzesco, di Benzema. All’errore di Mbappé. Al fatto che, salita sul 3-1, la Francia abbia smesso di giocare. Al gol bellissimo ma ingiustificabile - per i nostri avversari - di Gavranovic. Alla traversa di Coman… Ci sono stati tanti “momenti”. La Svizzera è passata perché li ha affrontati con la giusta mentalità, non mollando davanti alle difficoltà e anzi esaltandosi quando sembrava ormai finita».

Una Nazionale così permette di sognare.
«Facciamo una premessa. La Francia è uscita perché ha fatto male nella prima ora e peggio negli ultimi 10’-15’ dei tempi regolamentari. Ho visto ragazzi senza personalità, ritmo bassissimo ed errori incredibili per il livello a cui si stava giocando. Ho visto tanta sufficienza e arroganza. Ho visto tanta supponenza. La Svizzera ha approfittato di tutto ciò e, ripetendo la prestazione già offerta con la Turchia, ha fatto l’impresa. C’è riuscita, secondo me, grazie anche e soprattutto alle scelte e all'atteggiamento di Petkovic. È vero, in campo vanno i calciatori - e Xhaka, Freuler, Elvedi e Zuber sono stati fantastici - l’artefice del successo però è Vlado. Ha rischiato, ha azzeccato tutte le mosse… ha permesso a chi si è battuto di dare il massimo».

Immagini dalla partita, fine primo tempo supplementare: Petkovic che coccola e gestisce i rossocrociati, Deschamps che litiga con Coman.
«Proprio di questo parlo. Vlado ha saputo infondere tranquillità in un gruppo particolare e, così facendo, ha ottenuto le risposte giuste. Travolto dalla pressione, Deschamps ha invece forse un po’ perso la calma. E questo si è riflesso sui giocatori. Didì si è probabilmente giocato il posto».

Da campione del mondo?
«Sì. E con una selezione comunque acciaccata. Fosse uscito in un quarto o in semifinale, contro una grande del torneo, avrebbe rischiato poco. Così però… E poi c’è Zidane libero».

Tra una polemica e l'altra, la Svizzera ora può pensare alla Spagna. Il “Oggi abbiamo chiuso molte bocche” di Xhaka è stato poco simpatico...
«Andava evitato, sicuramente. I giocatori sono stati criticati, è vero; la situazione nella quale si erano cacciati era tuttavia totalmente colpa loro. Con esternazioni come questa sembra quasi che, a volte, Xhaka giochi contro gli svizzeri invece che in loro rappresentanza. Si vince? Inutile tirar fuori polemiche; meglio rimanere concentrati e pensare a un quarto che si preannuncia difficilissimo».

La Spagna non è più forte della Francia.
«Sono d’accordo. Dipende però come la si affronta. Torniamo al principio: se la Svizzera gioca da Svizzera, ha legittimamente il diritto di sognare, contro qualsiasi rivale. Dare meno del 100%, contro avversari di questo tipo, significa invece non avere alcuna possibilità di vincere». 

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