Belgio-Portogallo, ottavo di stralusso in un torneo sbilanciato.
Ali Daei felicemente battuto.
SIVIGLIA - Un big match, forse il più prestigioso di questi ottavi di finale, una sfida che solleva anche qualche critica sul tabellone poco "meritocratico", ma che darà certamente vita a una serata di grande calcio: questo è Belgio-Portogallo.
Il Belgio è stata una delle squadre migliori nella fase a gironi, una delle sole tre squadre (con Italia e Olanda) ad aver vinto tutti gli incontri disputati. Nessuno finora è stato in grado di arginare un ritrovato De Bruyne, padrone del centrocampo, e un Lukaku incontenibile fisicamente in attacco.
La vincente tra le due potrebbe affrontare l’Italia in caso di passaggio ai quarti. Su questo tema il selezionatore Roberto Martinez ha "svicolato": «Sfida con gli azzurri? Pensiamo agli ottavi, restiamo concentrati. Con la mentalità di Lukaku che vuole sempre vincere».
Il Portogallo ha invece disputato un girone fra alti e bassi, rimediando oltretutto una netta sconfitta contro una Germania.
La selezione di Fernando Santos si è aggrappata finora al solito dominante Ronaldo che ha eguagliato il record assoluto di 109 reti con la maglia di qualsiasi nazionale, dall’alto del suo primo posto nella classifica dei marcatori di Euro 2020 con 5 gol. Il recordman per ora a pari merito, l’iraniano Ali Daei, si è congratulato con il capitano portoghese sui social: «Sono onorato che questo importante record sarà suo. Un grande campione e un grande uomo».
Nonostante i belgi partano leggermente favoriti, il Portogallo è stato sconfitto dai diretti avversari l’ultima volta solo nel 1989, e da allora vanta una serie di 5 risultati utili consecutivi. Riuscirà il leggendario CR7 a trascinare ancora una volta i suoi, oppure i lusitani si dovranno arrendere davanti a un Belgio finora stellare? L’arma è ancora una volta la calma, parola di Fernando Santos: «Ronaldo è sempre rilassato, non ho mai visto uno della sua qualità realmente turbato».