Macchine, tatuaggi, coiffeur: «Atteggiamenti che non hanno nulla a che fare con il professionismo»
Bordoli e Rossini duri: «Serve un intervento importante di Pier Tami, direttore della Federazione». Guarda il video.
ROMA - Brutta contro il Galles, bruttissima contro l’Italia. Il suo Europeo non è ancora deciso, come raramente è accaduto in passato la Nazionale sta però riuscendo in un’impresa titanica: quella di unire i tifosi. In grado di distribuire solo delusioni, la Svizzera sta infatti facendo trasversalmente incetta di critiche. Mica semplice.
«I giocatori che ci sono ora non sono così vecchi - ha spiegato Livio Bordoli - hanno ancora l’età per fare bella figura per due-tre anni. Quello che non va è il loro comportamento: hanno atteggiamenti che non hanno nulla a che fare con quelli dei professionisti veri. Questa Nazionale ci sta provocando».
Conta l’inno.
«Quello dell’inno è un discorso che non ha senso, non è importante. Io dico che le partite non si vincono in campo, ma prima. E con la Nazionale, nella quale noi tutti ci identifichiamo, non ci si comporta in questo modo. I giocatori avrebbero dovuto prepararsi bene per queste tre sfide, da tifosi lo si esige, invece molti hanno avuto comportamenti che non hanno avuto nulla a che fare con il professionismo».
Atteggiamenti, scelte…
«Sfilate di macchine, tatuaggi fatti nel momento sbagliato e l’affronto di chiamare l’amico coiffeur dalla Svizzera per fare due tinte. Tutto ciò dimostra una totale mancanza di serietà. Parlo di Xhaka, scusate se vado su di lui ma mi ha veramente rotto i maroni. Non corre, fa 105 passaggi mentre da capitano dovrebbe essere un esempio. Non può fare cazzate. Non è il mio capitano. Non lo sento come mio capitano e come me la pensa il 99% dei tifosi: deve capire che cosa significa rappresentare la Svizzera».
Severo pure il giudizio di Arno Rossini che, più che puntare il dito contro Vlado Petkovic, ha chiamato in causa giocatori e ASF.
«Come tifosi e addetti ai lavori non possiamo ovviamente essere contenti. Le aspettative erano altre: dalla Nazionale ci attendevamo molto, molto più di quanto fatto finora. A partire dal match contro il Galles la squadra ha mostrato poca coesione e poca determinazione. Poi sono arrivati gli alibi... e la partita con l’Italia ha invece dato delle conferme».
Seferovic, le fasce, il modulo…
«Tutti hanno avuto un rendimento scadente. E un atteggiamento sbagliato. A questo punto mi aspetto un intervento pesante contro i giocatori».
Da parte di Petkovic?
«La Federazione ha un direttore delle squadre Nazionali. Ha Tami. Come in ogni azienda, quando le cose non vanno bene è il direttore che deve muoversi. Mi aspetto un suo intervento, che tra l’altro, se fatto in maniera intelligente e trasparente, non toglierebbe nulla al ruolo di Vlado».
All’orizzonte c’è la Turchia.
«Una partita che dobbiamo vincere contro un avversario ormai eliminato - ha chiuso Bordoli - e che, Galles permettendo, potrebbe anche permetterci di chiudere il girone al secondo posto».