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«In mezzo, Italia da pazzi»

L’OSPITE - ARNO ROSSINI«In mezzo, Italia da pazzi»

16.06.21 - 07:31
Arno Rossini: «La boa Seferovic non vedrebbe un pallone»
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«In mezzo, Italia da pazzi»
Arno Rossini: «La boa Seferovic non vedrebbe un pallone»
Contro gli azzurri la Svizzera si gioca molto. Osservato speciale Barella: «Vale Kanté».
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ROMA - Al grido «Non sarà decisiva», nella seconda fatica del loro Europeo i giocatori di una Svizzera un po’ ammaccata sfideranno l’Italia.

Che aritmeticamente la partita dell’Olimpico non vada intesa come una sentenza, è sicuramente vero. Uscire dal campo nuovamente scornati, dopo la delusione patita contro il Galles, di sicuro non sarebbe in ogni caso piacevole per la truppa rossocrociata, che si presenterebbe poi al match da “dentro-fuori” con la Turchia con la pancia vuota e il morale sotto i tacchi.

«Giusto, perfetto - ha sottolineato Arno Rossini - Contro l’Italia non abbiamo nulla da perdere… tranne che la serenità. E scusate se è poco».

Quale sarebbe un risultato soddisfacente?
«A parte una vittoria, ovviamente? Un pari andrebbe bene. Più che i punti, comunque importantissimi, la Svizzera dovrà rincorrere la prestazione. Dovrà ritrovare le certezze smarrite all’esordio. Se ce la farà, se giocherà bene, se avrà il giusto atteggiamento, allora potrà mettere in difficoltà un avversario estremamente forte. E a quel punto ogni risultato sarà buono: ci saremmo comunque preparati al meglio per l’incontro con la Turchia, che deciderà il passaggio del turno».

Contro la Turchia l’Italia ha fatto una grande impressione. O forse si deve dire che contro gli azzurri i turchi hanno fatto una pessima impressione?
«La prima. Mancini ha pensato e preparato una squadra davvero equilibrata. Che ha ritmo, testa, fame. Insigne e soci attaccano con continuità ma, che paradosso, dietro subiscono pochissimo. E poi non si accontentano mai. All’esordio hanno vinto e convinto. Vorranno solo migliorare. Per quanto riguarda la Turchia… non aspettatevi che ripeta la prestazione fatta contro l’Italia. Stiamo parlando di una selezione che ha grandi giocatori, che è ben allenata e che ha completato delle ottime qualificazioni. Contro il Galles la vedo favorita, e contro di noi… sarà un avversario durissimo».

Puoi “scegliere” la formazione: che carte ti giochi?
«La difesa di Mancini è espertissima e fortissima, ma ha un difetto. Parlo di Chiellini e Bonucci, due mostri sacri: non sono velocissimi. Io, quindi, metterei due punte rapide. Sceglierei Embolo e Gavranovic magari: con i loro guizzi potrebbero mettere in difficoltà la retroguardia rivale». 

Mario “vede” la porta più di Seferovic. Che però sembra favorito.
«Lì davanti tra i due azzurri Haris non avrebbe possibilità. Da boa non vedrebbe un pallone. È troppo statico. Mentre con due attaccanti mobili la Svizzera potrebbe creare preoccupazione e costringere, di conseguenza, uno dei centrocampisti dell’Italia a rimanere basso».

Si “guadagnerebbe” un uomo a centrocampo?
«Diciamo che, per evitare di concedere il “due contro due” davanti a Donnarumma, i nostri avversari potrebbero “premere” con minor costanza. Non sarebbe male per Xhaka e Freuler».

È in mezzo che si vince la partita?
«Sicuro. E con Barella e Jorginho, l’Italia è da pazzi. Il centrocampista del Chelsea sta giocando a livelli incredibili. Quello dell’Inter secondo me è forte quanto e forse più di Kanté. Come il francese corre per due ma ha una tecnica migliore. Io però temo molto anche Berardi».

Che dovrebbe giocare nella zona di un Rodriguez che arriva da un’annata non certo memorabile.
«Nel breve Ricardo non è rapido; temo sarà costretto a penare parecchio».

Una domanda “ignorante”. La partita più importante è quella con la Turchia e con l’Italia ci si può permettere anche una sconfitta. Non avrebbe senso allora - con equilibrio ovviamente - “preservare” i migliori per il match di domenica?
«Turnover? All’Europeo? Non esiste. Magari da già qualificati; ma non è il nostro caso».

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