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FRANCIA 2016 - SALADE DE FOOTI grandi tedeschi temono la partita a scacchi dell’Italia

02.07.16 - 08:00
Löw: «Loro giocano sempre per non prenderle». Conte: «Ci aspetta un compito tostissimo». Intanto Lagerbäck lascia serenamente un’Islanda che fa paura alla Francia
I grandi tedeschi temono la partita a scacchi dell’Italia
Löw: «Loro giocano sempre per non prenderle». Conte: «Ci aspetta un compito tostissimo». Intanto Lagerbäck lascia serenamente un’Islanda che fa paura alla Francia
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PARIGI (Francia) – Germania-Italia, la finale anticipata. Stasera alle 21.00 va in scena la partita più vibrante di EURO 2016 e gli specialisti indicano che la vincitrice del titolo uscirà proprio da questo quarto di finale. Sentiamo il parere degli allenatori, con uno sguardo anche a Francia-Islanda.

Germania-Italia 55% - 45%

Joachim Löw – Siede sulla panchina della Germania dal 2006 come assistente di Jürgen Klinsmann ai Mondiali di casa e da commissario tecnico ha guidato la “Mannschaft” al secondo posto di Euro 2008, al terzo dei Mondiali 2010 in Sudafrica e al titolo ai Mondiali 2014 in Brasile.

Nato il 3 febbraio 1960 (segno zodiacale Acquario), Löw ha un contratto con la Federazione tedesca fino al 2018. Winterthur e Sciaffusa figurano nel suo curriculum, dove ha scelto di chiudere la carriera da giocatore e intraprendere quella di allenatore (Winterthur). È passato poi in Bundesliga, dove ha sostituito nel 1996 Rolf Fringer allo Stoccarda (1 Coppa di Germania). Suo anche il titolo austriaco con il Tirol Innsbruck nel 2002, dopo un’esperienza in Turchia al Fenerbahce.

«I precedenti con l’Italia parlano a nostro sfavore, ma non abbiamo un trauma per questo. Sono sicuro che siamo pronti per affrontare un match difficile come questo e mi aspetto un avversario come al solito abbottonato, che chiuderà ogni spazio alle nostre incursioni. L’Italia si difende in 9-10 uomini e starà a noi stanarla. Loro giocano sempre per non prenderle, noi preferiamo un 3-3 ad uno 0-0».

Antonio Conte – È alla guida dell’Italia dal 2014 ed è l’esempio di allenatore arrivato da lontano. Prima di vincere tre scudetti consecutivi con la Juventus (il primo anno senza perdere nemmeno una partita) e passare sulla panchina azzurra, Conte ha lavorato con Arezzo (promozione in B), Bari (promozione in A), Atalanta e Siena (è salito a due riprese in A). Nato il 31 luglio 1969 (Leone), il CT vanta una notevole carriera da giocatore: prima nel Lecce, dove ha debuttato in Serie A a 16 anni, poi nelle 13 stagioni con la Juventus: cinque scudetti, una Champions League, una Coppa UEFA, una Coppa Intercontinentale. Con l’Italia ha disputato i Mondiali 1994 e gli Europei 2000.

«Contro la Spagna ho visto una squadra straordinaria, i ragazzi hanno dentro qualcosa di importante, fuori dall’ordinario. Ci siamo preparati al meglio perché ci aspetta una partita tostissima con la Germania. Ma quel che conta è che abbiamo dimostrato contro la Spagna che l’Italia non è solo catenaccio. Mi dispiace per Thiago Motta, squalificato, perché per noi è un dodicesimo uomo in campo».

Francia - Islanda 60% - 40%

Didier Deschamps – È nato il 15 ottobre 1968 (Bilancia) e guida la nazionale francese dal 2012. Il suo curriculum da giocatore è impressionante: campione di Francia nel 1990 e 1992 con il Marsiglia, con il quale ha conquistato la Champions League nel 1993; tre scudetti, una Coppa Italia, una Champions League e una Coppa Intercontinentale con la Juventus. È poi passato al Chelsea e al Valencia. Con la nazionale francese si è laureato campione del mondo (da capitano) nel 1998 e campione d’Europa nel 2000. Si è ritirato nello stesso anno con un bottino di 103 presenze con i Bleus. Da allenatore ha conquistato una finale di Champions League con il Monaco nel 2004 e due anni dopo ha accettato di guidare la Juventus in Serie B. Nel 2009 ha portato il Marsiglia al titolo di Ligue 1, che mancava da 18 anni. Dopo EURO 2012 ha sostituito Laurent Blanc al timone della Francia.

«La qualificazione ai quarti mi ha dato segnali importanti, benché abbiamo sofferto per il rigore concesso nel minuti iniziali. E a soffrire dobbiamo essere pronti anche contro l’Islanda, perché cercheranno di metterci in difficoltà su tutto l’arco del confronto. Siamo consapevoli che la semifinale non è per nulla scontata e dobbiamo essere concentrati e disciplinati per raggiungerla».

Lars Lagerbäck – È nato il 16 luglio 1948 (Cancro) e dirige la nazionale islandese dal 2011. Di nazionalità svedese, è uno dei quattro “stranieri” di questo Europeo con Bernd Storck (Ungheria), Marcel Koller (Austria) e Gianni De Biasi (Albania). Da giocatore ha militato soltanto nei campionati minori e nel 1977 ha intrapreso la carriera da allenatore. Da assistente di Tommy Söderberg nella nazionale svedese, ha raggiunto la fase finale degli Europei nel 2000, 2004 (quarti di finale) e 2008, ed ha partecipato ai Mondiali 2002 e 2006. Si è qualificato pure alla Coppa del Mondo 2010 come CT della Nigeria e nell’ottobre 2011 è stato nominato selezionatore dell’Islanda.

«Sono felicissimo per il percorso della mia nazionale e spero che possiamo lasciare un altro segno su EURO 2016, perché siamo pronti a dare il massimo anche contro la Francia. Al termine del torneo francese lascerò il mio incarico. Era già previsto, sono sereno e voglio raggiungere la semifinale con questo splendido gruppo di ragazzi che si sanno sacrificare per il bene di tutti».

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