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GORDOLAIl FC Ticino è ancora vivo: si tiene stretto il nome e continuerà la battaglia

16.06.14 - 14:31
L'Associazione promossa dalla famiglia Gilardi ha ritenuto non compiuto il proprio percorso. Continuerà dunque il proprio progetto
Ti-Press/Carlo Reguzzi
Il FC Ticino è ancora vivo: si tiene stretto il nome e continuerà la battaglia
L'Associazione promossa dalla famiglia Gilardi ha ritenuto non compiuto il proprio percorso. Continuerà dunque il proprio progetto
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GORDOLA – A distanza di due mesi dalla sospensione della fase esecutiva del progetto, l'Associazione Football Club Ticino (FCT) si è riunita in un’Assemblea.

Oltre ai normali lavori assembleari, i soci si sono chinati sul futuro del progetto, analizzando singolarmente i punti di incertezza che hanno portato alla sopra citata sospensione. La discussione, animata e intensa, si è concentrata inizialmente sullo stato dell’arte del progetto, sul grado di sostegno da parte della società civile e da parte delle Associazioni calcistiche. Si è preso atto che l’iniziativa lanciata lo scorso dicembre ha generato grande dibattito nella società, riportando interesse verso il calcio cantonale ed al suo possibile sviluppo.

La discussione ha condotto l’Assemblea alla decisione di continuare il progetto. I soci hanno proceduto quindi alla conferma degli obiettivi statutari dell’Associazione ed alla nomina di un coordinatore delle future attività, che si concentreranno soprattutto in un lavoro di verifica delle prospettive.

È stata ribadita l’importanza della denominazione “Ticino”, fondamentale per permettere un’identificazione con il territorio e indispensabile nella sua qualità di veicolo commerciale vis-à vis ai potenziali sponsor. Un primo gruppo di lavoro si concentrerà quindi nei prossimi mesi sugli aspetti procedurali, regolamentari e legali rispetto all’utilizzo del nome.

I soci hanno quindi definito una serie di scenari di sviluppo possibili e incaricato un secondo gruppo di lavoro che avrà il compito di approfondire, per ogni singolo scenario, le potenzialità, le incognite, le collaborazioni possibili, le tempistiche e la fattibilità realizzativa.

I gruppi di lavoro riferiranno alla prossima Assemblea ordinaria (che si terrà nel mese di novembre) i risultati delle verifiche condotte. L’attribuzione dei fondi raccolti tramite la quota di socio promotore (150 franchi versati dai soci oltre ai 50 franchi di quota associativa) viene quindi rimandata alla prossima Assemblea ordinaria.

Lungi quindi dal considerare il progetto terminato, l’Associazione ha deciso di rilanciare le proprie attività e di proporsi come interlocutore e intermediario in un contesto (quello del mondo del calcio ticinese) che rimane difficile e dal futuro incerto.

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