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BUNDESLIGAGuardiola: "Ecco perché andai via dal Barcellona"

18.03.14 - 19:21
Il tecnico del Bayern ha raccontato il passaggio dal club spagnolo a quello tedesco
Keystone/AP Photo/Matthias Schrader)
Guardiola: "Ecco perché andai via dal Barcellona"
Il tecnico del Bayern ha raccontato il passaggio dal club spagnolo a quello tedesco
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MONACO (Germania) - La pressione avrebbe potuto anche gestirla, ma vedere i suoi giocatori svuotati dopo tanti trionfi è stata la molla che l’ha spinto a lasciare. In un’intervista ad autopista.es Pep Guardiola torna sui motivi che lo hanno indotto a non continuare sulla panchina del Barcellona e racconta come si trova bene oggi al Bayern: "Ho lasciato il Barcellona perché non riuscivo più a motivare i miei giocatori. Non c'è una formula magica per vincere tutto quello che noi abbiamo vinto al Barcellona. Nessun allenatore può dire in anticipo che stagione sarà. Il calcio non è come andare al centro commerciale e comprare la vittoria che ti piace di più. Al Barcellona abbiamo trascorso anni eccezionali. Sono state le stagioni più vincenti della storia del club. Ci sono, però, stati anche momenti di grande tristezza. Parlo del 2012 quando cademmo in semifinale di Champions contro il Chelsea. Eravamo molto più forti dei nostri avversari ma la sfortuna ci perseguitò. Quella sconfitta mi bruciò tantissimo. E' stato in quel momento che capii di non poter riprendere di nuovo in mano la mia squadra. Quando un allenatore realizza di non riuscire più a motivare i suoi giocatori, allora è giusto lasciare il club e andare altrove".

"Perché mi sono preso un anno di pausa dopo il Barça? Perché per guidare una squadra servono tonnellate di energia e io avevo bisogno di ricaricare le batterie - ha continuato Pep - venivo da stagioni incredibili con 14 trofei conquistati in soli quattro anni. Quando arrivi a certi livelli diventa complicato vincere ancora. Quando ho scelto il Bayern? Subito. E' bastata una chiacchierata in un VIP Lounge con Karl-Heinz Rummenigge e Uli Hoeness. Abbiamo parlato del mio futuro davanti a un caffè e alla fine ho accettato. Gestire le stelle di una squadra non è facile perchè tutti vogliono giocare. Il problema è che in campo ne posso mettere undici alla volta. Chi resta in panchina non è felice. E poi c'è la pressione della stampa e dei tifosi che sponsorizzano alcuni giocatori. Mi ricordo che al Barcellona una volta lasciai in panchina Messi: scoppiò un putiferio". (itm)

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