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CONFEDERATIONS CUPMaracanà in delirio: il Brasile è campione

01.07.13 - 01:50
I padroni di casa hanno dominato (3-0) una Spagna apparsa sulle gambe. I verdeoro mandano un messaggio chiaro: al Mondiale si dovrà fare i conti con loro
Keystone
Maracanà in delirio: il Brasile è campione
I padroni di casa hanno dominato (3-0) una Spagna apparsa sulle gambe. I verdeoro mandano un messaggio chiaro: al Mondiale si dovrà fare i conti con loro
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RIO DE JANEIRO (Brasile) – Consegnate le medaglie di bronzo all’Italia, che ha battuto l’Uruguay nel pomeriggio ai rigori, in serata si giocava, nell’incredibile cornice del Maracanà vestito a festa, la finale tra Brasile e Spagna.

95”. Ecco quanto ha impiegato Fred a superare Casillas e far esplodere uno stadio incredibilmente caloroso e rumoroso in un urlo di gioia che, probabilmente, se paragonato a quello che potrebbe alzarsi fra dodici mesi fa quasi sorridere. Vuoi mettere vincere un Mondiale in casa o una Confederations? Non scherziamo!

È stato un primo tempo giocato a ritmi esagerati, al limite dell’impossibile vista la stanchezza nelle gambe dei 22 in campo – specie in quelle degli spagnoli – e il caldo in cui questa Confederations si è giocata. Il Brasile si è fatto preferire, ha rischiato più volte di portarsi sul doppio vantaggio anche perché i campioni di tutto sono apparsi un po’ in difficoltà sui contropiedi e negli “uno contro uno”, proprio com’era successo anche contro l’Italia. Le Furie Rosse hanno avuto una grandissima occasione con Pedro al 41’, ma proprio quando il suo tiro sembrava destinato a gonfiare la rete, ecco comparire la sagoma di David Luiz a salvare l’insalvabile. Primo tempo finito? Chiedetelo a Neymar: controllo di sinistro, siluro di collo e palla sotto la traversa: 2-0.

Nel secondo tempo la partita non è cambiata di una virgola: altri 100” ed ecco il 3-0 ancora a firma Fred. La finale, se ancora fosse stata aperta, è finita lì anche perché Sergio Ramos al 55’ si è concesso il lusso di sbagliare un calcio di rigore, mentre Piqué si è visto sventolare il rosso per un fallaccio su Neymar (68’). Brasile campione quindi, con merito, non solo per il gioco espresso ma per i talenti messi in mostra, quello del nuovo fenomeno del Barcellona su tutti.

Attenzione però alla cabala: le ultime due edizioni della Confederations erano state vinte dallo stesso Brasile, che poi nei mondiali successivi non aveva certo impressionato, anzi… che tocchino ferro i tifosi verdeoro. Nel 1950 scrissero “Nunca mais” dopo aver perso la finale del Mondiale in casa contro l’Uruguay, a sottolineare il profondo dolore provato nel vedere svanire un sogno…. Non vogliamo immaginare cosa potrebbero scrivere in caso di sconfitta, ancora al Maracanà, questa volta magari contro l’Argentina o la Spagna…

Si, proprio la Spagna. È vero, la Roja non perdeva da 29 sfide ufficiali (record!) e da 26 contando anche le amichevoli, ma le Furie Rosse dopo aver vinto due Europei e un Mondiale sono una delle candidate principali per rialzare la Coppa del Mondo al cielo fra un anno. In dodici mesi tante cose possono cambiare, anche perché l’Italia vista contro il Brasile e la Spagna – soprattutto contro quest’ultima – ha dimostrato di potersela giocare con tutti; poi ci saranno le altre – Germania, Inghilterra, Colombia, Francia – ma sicuramente i carioca venderanno carissima la pelle pur di potersi laureare per la sesta volta campioni del Mondo.

BRASILE – SPAGNA 3-0 (2-0)
Reti:
2’ Fred 1-0; 44’ Neymar 2-0; 47’ Fred 3-0

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