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SERIE AInler: "Le rapine? Napoli è come Zurigo"

05.02.13 - 07:02
Il centrocampista svizzero ha parlato della città in cui gioca e della rivalità coi connazionali Behrami e Dzemaili
Keystone
Inler: "Le rapine? Napoli è come Zurigo"
Il centrocampista svizzero ha parlato della città in cui gioca e della rivalità coi connazionali Behrami e Dzemaili
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NAPOLI (Italia) - Se sul calciomercato il Napoli alla fine ha deciso di non fare acquisti a centrocampo un motivo c’è. La piena fiducia nel terzetto svizzero composto da Inler, Behrami e Dzemaili. Se i primi due sembravano ad un certo punto la vera colonna portante della squadra, con l’ex Parma messo in un cantuccio al punto tale da fargli meditare anche di andar via, dalle ultime gare è cambiato qualcosa. Le gerarchie del tecnico sono state rivedute e ora anche Dzemaili è a pieno titolo un co-titolare. Schierato da Mazzarri dal 1’ sia con il Parma che con il Catania, salterà la prossima gara con la Lazio all’Olimpico solo per squalifica. Il cartellino giallo rimediato con gli etnei, siccome era in diffida, gli costerà lo stop forzato ma rientra nella logica dell’alternanza. Lui stesso aveva ritrovato un posto da titolare per la squalifica di Berhami due domeniche fa. Che non ci siano problemi all’interno del gruppo di centrocampisti elvetici lo rivela lo stesso Inler. Il play ex Udinese, intervistato dal portale elvetico Tagesanzeiger, ha parlato delle ambizioni scudetto degli azzurri e del suo ambientamento felice a Napoli. L’intervista viene riportata dal sito calcionapoli24.it. Questo il botta e risposta con Inler. Gokhan, il Napoli ha vinto solo due volte lo Scudetto nella sua storia, l’ultimo 23 anni fa. Cosa significherebbe vincerlo nuovamente? “Riparliamone tra due mesi. È ovvio che i tifosi e la città impazzirebbero”. Quindi il titolo non è un obiettivo stagionale? “Ci piacerebbe diventare campioni, ma ci sono ancora tante gare da giocare e la competizione con Juventus, Lazio e le milanesi è aperta. Noi guardiamo partita per partita, è questo il nostro modo di pensare"

Essere in competizione a centrocampo con Behrami e Dzemaili, ti da problemi?  “Assolutamente no”. Anche se quasi sempre uno di voi tre siede in panchina? “Non è un problema. Tra di noi c’è una sana competizione che comporta uno stimolo reciproco ed è quindi di grande aiuto. Quello che conta è il collettivo, non c’è posto per vanità personali”. Qual è il sistema di gioco che predilige Mazzarri? “Il nostro marchio di fabbrica è in ogni caso il 3-4-3, ma siamo una squadra flessibile che si adatta in ogni modo per battere l'avversario". Maradona è stato il simbolo degli scudetti a Napoli, come viene vissuto in città? “Maradona è onnipresente. Ancora oggi vive nei ricordi della città e dei tifosi. Se giri per strada vedi immagini o statue dedicate a lui. Peri i tifosi sarà indimenticabile, credo che il Napoli è anche Maradona”. Recentemente Valon Behrami è stato rapinato nel centro della città e minacciato con una pistola. Tu ti senti sicuro? È’ stata una brutta storia per Valon. Per fortuna io non ho mai subito cose di questo tipo. Chi viene a Napoli sa che possono accadere queste cose perché  Napoli è una citta tanto meravigliosa quanto vivace. Ma così come a Napoli accade in tutto il mondo, in ogni posto. Anche a Zurigo”. Quindi non hai paura? “Assolutamente no. Basta essere sempre attenti e mantenere la calma”. Come mai ti senti così sicuro? “Io amo i tifosi del Napoli e non ho mai avuto problemi con qualcuno. Vivo in un casa appena fuori Napoli ed è molto vicino ai campi d’allenamento. Posso dire che lì ho trovato la mia pace”. (ITM/red)

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