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«La sconfitta è stata vista come un fallimento. Mi ha dato tanta energia, che spero di aver trasmesso alla squadra»

FCL«La sconfitta è stata vista come un fallimento. Mi ha dato tanta energia, che spero di aver trasmesso alla squadra»

25.02.22 - 13:16
Mattia Croci-Torti lancia la sfida col Servette: «Partita piena di trappole, dovremo giocare con intelligenza».
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
«La sconfitta è stata vista come un fallimento. Mi ha dato tanta energia, che spero di aver trasmesso alla squadra»
Mattia Croci-Torti lancia la sfida col Servette: «Partita piena di trappole, dovremo giocare con intelligenza».
I bianconeri, reduci da due sconfitte consecutive, cercano di rilanciarsi contro i granata, attesi domani a Cornaredo (20.30): «Maric è pronto al rientro, per noi è molto importante».
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LUGANO - Reduce dalle sconfitte contro Zurigo (3-0 al Letzigrund) e San Gallo (0-2 a domicilio), il Lugano cerca riscatto nel 23esimo turno di Super League. A Cornaredo, domani alle 20.30, arriva il Servette, quinto in classifica alle spalle proprio dei ticinesi (33 a 29).

Dopo il rovescio coi biancoverdi, che settimana è stata per la truppa di Croci-Torti?
«È stata un’ottima settimana di lavoro, abbiamo posto l’accento sul piano difensivo, ma non solo - ha esordito il mister in conferenza stampa - Non ho dovuto urlare né gridare, invero non fa parte del mio modo di essere. Analizzando a mente fredda il match col San Gallo mi sono accorto che loro hanno fatto un solo tiro in porta, ma non abbiamo giocato come avrei voluto e non abbiamo fatto una buona partita: questo è giusto sottolinearlo. Spesso mi sono sentito dire che come allenatore “assomiglio” un po’ a Luca Cereda, perché metto molto l’accento sull’identità dello spogliatoio. Questo spogliato ha un’identità forte che sicuramente andrà scemando l’anno prossimo, perché ci saranno altre dinamiche. Ma forse questa è stata la mia prima “settimana McSorley”. C’era pressione, la sconfitta è stata vista come un fallimento. È stata una settimana diversa, ma mi ha dato una marea di energia che spero di aver trasmesso alla squadra, in maniera equilibrata. Col Servette dovremo giocare una partita intelligente, contro una squadra diversa dal San Gallo. È una partita piena di trappole».

Zero gol nelle ultime due partite. Per tornare a sorridere e macinare punti, il Lugano deve innanzitutto ritrovare la via del gol.
«Abbiamo lavorato sugli aspetti offensivi. Già col San Gallo avevo fatto determinate scelte, spingendo sulle fasce. Nonostante questo abbiamo fatto fatica a trovare lo spiraglio giusto, e allora abbiamo cercato altre soluzioni in settimana. Vogliamo aiutare Celar e chi sta davanti. Avere uomini in zona gol ed essere più pericolosi. In settimana abbiamo quindi cercato equilibrio in fase difensiva ed entusiasmo davanti. Dobbiamo trovare il coraggio di andare a far male agli altri».

Hai pensato anche ad un cambio modulo? Magari più offensivo?
«L’altra volta ho messo più giocatori offensivi, ma non abbiamo trovato le chiavi per vincere la partita. A volte, per essere pericolosi, bisogna avere il controllo del centrocampo. Il mio ragionamento di questa settimana non ha riguardato tanto l’ultima zona, ma piuttosto come arrivarci efficacemente. Da questo punto di vista l'assenza di Maric nelle ultime partite è stata pesante, lui - con la sua tranquillità -  è un leader di gioco partendo da dietro. Ora Mijat è pronto al rientro e ho più volte ribadito la sua importanza per la squadra. Con Fabio, Reto e Hajrizi ci dà tanta solidità».

Crisi in caso di sconfitta?
«Ho la lucidità di vedere che siamo quarti in classifica e in corsa in Coppa. Vedo che stiamo andando oltre alle aspettative di inizio stagione. Potrei stare tranquillo, ma c’è difficoltà ad accettare le sconfitte, quindi è giusto avere un po’ di pressione. Fa parte del nostro lavoro e ci dà la carica».

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COMMENTI
 

F/A-19 2 anni fa su tio
Blablabla......., se i giocatori vogliono vincono, altrimenti perdono. Visto l’aria che tira e lo smembramento della squadra chissà come saranno motivati, oltretutto sono delusi dal fatto che il capo è un miliardario ma il loro stipendio non cambia, si sono illusi in un primo momento, hanno giocato dando tutto ottenendo anche ottimi risultati. Ora però hanno capito che aria tira quindi....., insomma, il loro capo non è il Mantegazza del grande Lugano.
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