Rafael Benitez ha raccontato il suo confinamento in Cina, allo scoppiare della pandemia
LONDRA - ll Covid-19 ha cambiato il modo di vivere di tutti noi e il lockdown ha mutato tutte quelle che erano le nostre abitudini. Incertezze, dubbi e tanta speranza: questi sono gli elementi che - durante quel periodo - si sono impossessati di tutti noi.
A descrivere quei momenti da incubo è stato Rafael Benitez il quale, allo scoppiare della pandemia, si trovava proprio in Cina (epicentro del virus) alla guida del Dalian Yifang: «Quando sono tornato in Inghilterra, sono stato chiuso in una stanza per qualche giorno ma è totalmente differente a ciò che ho vissuto in Cina - il suo racconto al Daily Mail - Ho dovuto passare settimane da solo in una camera d’albergo, mi bussavano alla porta per portami il cibo e le mascherine. Non potevo lasciare la stanza perché sotto strettissimo controllo, avendo un braccialetto sul polso con il tuo nome. Questa è la vera quarantena».
Un periodo da incubo e indimenticabile per l'ex tecnico dell'Inter e attuale coach dell'Everton: «Guardavo su internet le partite internazionali perché in televisione c’erano quasi tutti canali cinesi. Poi cercavo di distarmi camminando lungo il perimetro della camera, facendo un po’ di esercizi fisici e leggendo notiziari. La prima stanza era di 70 passi, la seconda più piccola di 50 e continuavo a passeggiare fino a quando mi hanno liberato».