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PROMOTION LEAGUEFatica Chiasso, Bignotti: «Sapevamo fin dal principio che ci sarebbe stato da lottare»

04.10.21 - 15:08
Rallentamento-Chiasso, e domenica è sfida al Breitenrain capolista
Ti-Press
Fatica Chiasso, Bignotti: «Sapevamo fin dal principio che ci sarebbe stato da lottare»
Rallentamento-Chiasso, e domenica è sfida al Breitenrain capolista
«Il calcio non è una scienza esatta. Non basta avere un buon gruppo per vincere».
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CHIASSO - In pole position, nell'immaginaria griglia di partenza della Promotion League, era di diritto stato inserito il Chiasso. Retrocessi dalla Challenge League sì - ma solo per differenza reti e comunque capaci di completare un girone di ritorno importante - i rossoblù sembravano poter domare con relativa tranquillità gli affamati leoni della terza serie nazionale. Soprattutto nella prima parte di stagione visto che, proprio riconoscendo il gran lavoro svolto nei primi mesi del 2021, mister e zoccolo duro della squadra erano stati confermati in blocco. E in più, particolare non secondario, al Riva IV si era deciso di continuare a muoversi da professionisti completando, a differenza di quasi tutte le rivali, gli allenamenti al mattino. 

Dopo nove giornate di campionato il Chiasso sta facendo benino, non benissimo. È terzo della classifica - quindi non lo si può raccontare utilizzando termini negativi - ma con “soli” cinque successi all’attivo. Salvo rarissimi sprazzi, poi, non ha dominato. E sabato c’è la sfida in casa della capolista Breitenrain...

«Eravamo consci del fatto che la categoria non sarebbe stata semplice da affrontare - ha sottolineato Nicola Bignotti, direttore generale dei momò - Siamo ambiziosi ma sapevamo fin dal principio che ci sarebbe stato da lottare». 

Le tante conferme, di metodi e uomini, avevano fatto pensare a una prima parte di campionato molto meno complicata…
«Il calcio non è una scienza esatta. Non basta avere un buon gruppo per vincere. Ci sono tanti fattori che possono influire sul risultato. Ci sono gli avversari».

Tolte tre-quattro compagini, il resto della truppa non sembra al livello del Chiasso.
«I fattori di cui tenere conto sono tanti. Prendete per esempio le under: affrontarle un giorno piuttosto che un altro può fare la differenza, tenuto conto dei giocatori che possono dare alle Prime squadre. O pensate, poi, ai campi sintetici: possono dare un gran vantaggio se uno è abituato a giocarci». 

Le aspettative iniziali erano però altre.
«Volete che vi dica che sono soddisfatto dei punti che abbiamo raccolto? No di certo, non lo sono. Alcune partite le avremmo potute affrontare in modo diverso, certo, giocando diversamente... Il punto non è comunque questo. Abbiamo continuato con il lavoro dell’anno scorso, confermando mister e parte dei giocatori, perché eravamo convinti che questo ci avrebbe reso più competitivi. Sono ancora convinto di ciò. E, non mi esprimo sulle avversarie, sono anche convinto che per noi i margini di miglioramento siano ampissimi».

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