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ZURIGO«Lavoreremo duro, senza bruciare le tappe»

10.06.21 - 11:45
Giorgio Contini ha sposato il progetto del GC: «Un passo alla volta il club vuole tornare dove gli compete».
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«Lavoreremo duro, senza bruciare le tappe»
Giorgio Contini ha sposato il progetto del GC: «Un passo alla volta il club vuole tornare dove gli compete».
Con l'Europeo alle porte, il mister ha detto la sua anche su Svizzera e Italia: «Il gruppo di Petkovic ha ritrovato stabilità e ha un sistema di gioco che funziona. Occhio agli azzurri, che con Mancini hanno cambiato mentalità».
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ZURIGO - Il Grasshopper, neopromosso in Super League, ha scelto Giorgio Contini. Spesso elogiato per il gioco espresso dal suo Losanna nella scorsa stagione, un po' a sorpresa - un mese or sono e dopo tre campionati in terra vodese - il mister non era stato confermato. Quanto fatto di buono non è però passato inosservato, e così al tecnico si è subito presentata un’altra opportunità decisamente intrigante.

«Chiuso l’avventura a Losanna mi aspettavo di trovare qualcosa di nuovo, ero pronto ad affrontare un'altra sfida. È arrivato il GC e il progetto mi ha convinto», spiega il 47enne, che in passato ha guidato anche Vaduz e San Gallo.

Quello zurighese è un club di grande tradizione. Dopo due anni nel Purgatorio della Challenge, è tornato sul palcoscenico che gli compete.
«È una società che ha incontrato delle difficoltà negli ultimi anni, ma la storia parla chiaro. 27 titoli, 19 Coppe Svizzere… negli anni ‘80 e ‘90 era un faro del nostro calcio. Ora, un passo alla volta, si vuole riportare il club dove deve stare. Il primo step obbligato era il ritorno nella massima serie. Adesso non bisogna pensare troppo al passato, ma costruire una base solida per il futuro. Servirà un po’ di pazienza, ma la nuova proprietà ha le idee chiare».

Gli appassionati, storicamente, sono abituati a vedere le Cavallette intente a battagliare nelle zone più nobili della classifica.
«Sì, ma non bisogna mai bruciare le tappe. Siamo la neopromossa e dobbiamo allestire una squadra competitiva, che non abbia niente a che fare con la zona retrocessione. Iniziamo a lavorare duro e a prendere il ritmo della Super League, poi gli obiettivi li metteremo un passo alla volta».

Considerando il palmarès, per un allenatore svizzero il GC ha sempre il suo fascino.
«Sicuramente. È una società conosciuta in tutta Europa. Chi viene qui ad allenare deve essere consapevole che ci sarà pressione e tanto interesse mediatico. Molto di più rispetto ad altre realtà e situazioni che io stesso ho vissuto in passato. So che mi hanno scelto anche per questo: nei momenti complicati so mantenere il sangue freddo».

Con l’Europeo alle porte e un gruppo A da brividi - con Svizzera, Italia, Galles e Turchia a fronteggiarsi -, non possiamo concludere senza l’opinione di mister Contini sugli azzurri e sulla Nati di Petkovic.
«La Svizzera ha ritrovato stabilità e la gioia del gol, seppur col modesto Liechtenstein (7-0, ndr). È una squadra che da tanto tempo sta facendo bene e ha un sistema di gioco che funziona. È un gruppo che potrà sicuramente dire la sua. L’Italia invece ha impressionato nelle qualificazioni, con un bel gioco e ottimi risultati. Con Mancini ha cambiato mentalità. Cerca il pressing e, dopo un gol, non si chiude puntando solo sul contropiede. Penso che gli azzurri possano diventare una bella sorpresa. Hanno un mix interessante, con ragazzi di talento e alcuni “vecchietti” ancora lì a battagliare. Non c’è una stella, ma puntano sul collettivo e questo li rende più imprevedibili».

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