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BERNA«Noi lavoriamo per aiutare ragazzi, ma sta a loro compiere l’ultimo grande passo»

20.01.21 - 09:30
Il ticinese Alessandro Mangiarratti, tecnico della U21 dell'YB, ci ha parlato del suo lavoro e della sfida di Cornaredo.
TiPress/archivio
«Noi lavoriamo per aiutare ragazzi, ma sta a loro compiere l’ultimo grande passo»
Il ticinese Alessandro Mangiarratti, tecnico della U21 dell'YB, ci ha parlato del suo lavoro e della sfida di Cornaredo.
«Un punto di forza dell’YB è la stabilità. U21? Il nostro obiettivo è quello di portare ogni anno 1-2 giocatori in Prima squadra. Il livello da raggiungere è alto, ma sin qui sta andando bene».
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BERNA - Arrivato nella Capitale nell’estate 2019 dopo la parentesi sulla panchina del Chiasso, il ticinese Alessandro Mangiarratti guida da oltre un anno la U21 dell’YB, club sempre ambizioso che sta lavorando molto bene anche a livello di formazione. Entrare stabilmente nella rosa dei gialloneri - attesi questa sera a Cornaredo - non è però semplice né scontato.

«Il nostro obiettivo è quello di portare ogni anno 1-2 giocatori in Prima squadra, ma sappiamo che il livello da raggiungere è molto alto - spiega il mister ticinese - L’YB ha vinto gli ultimi tre campionati ed è abituato a giocare anche le Coppe europee. Noi lavoriamo ogni giorno per aiutare ragazzi, ma sta a loro fare la differenza e compiere l’ultimo grande passo».

Anche quest’anno qualcuno ce l’ha fatta.
«Nico Maier e Fabian Rieder hanno appena firmato i primi contratti da professionisti. Poi ci sono i vari Aebischer, Lauper e Mambimbi - che ha già segnato anche in Europa League - che da un po’ di tempo hanno già fatto il salto».

Il lavoro di Mangiarratti è stimolante e prestigioso.
«Un punto di forza dell’YB è la stabilità, fattore che da qualche anno gli permette di essere la squadra faro del calcio svizzero. Lavorare qui è una bella soddisfazione».

Al momento, causa Covid, il campionato della U21 è però in stand-by.
«Proprio così, la Prima Lega è tra i tanti campionati sospesi. Forse potremo ricominciare in aprile. Per ora, avendo lo statuto di giovani leve/professionisti, possiamo comunque allenarci. L'ASF ha anche organizzato un torneo tra le U21 in attesa della ripresa. Competere è uno stimolo indispensabile per migliorare».

Nel frattempo in Super si è già tornati in campo. Stasera scontro d’alta classifica tra la corazzata giallonera e il solido Lugano.
«Sono due squadre con filosofie un po’ diverse. L’YB prova a dominare la partita con dinamismo, mentre il Lugano è una squadra esperta e accorta. Mi aspetto una bella partita, con i due allenatori - Seoane e Jacobacci - che avranno studiato al meglio l’avversario».

Oltre Gottardo come è visto il Lugano?
«Come una bella realtà cresciuta negli ultimi anni. Ha raggiunto buoni risultati e giocato due volte l’Europa League. Ha una buona mentalità e non molla mai. Se non sbaglio è la squadra che ha segnato più gol negli ultimi minuti... l'ultimo proprio l'altro giorno col Sion».

Ultime battute sulla difficile situazione generata dal Covid, che tra spalti vuoti e calendari stravolti ha investito in pieno anche il mondo dello sport.
«Si cerca sempre di fare il massimo, garantendo i concetti di protezione e sicurezza. A livello economico, per tutti i club, certamente non è facile. Qui a Berna, in una situazione normale, ogni partita sarebbe una festa. Quest’anno non si è potuto vivere niente di tutto ciò. L’YB è una società intelligente con un equilibrio economico, ma anche qui non si potrà andare avanti anni e anni senza spettatori. Per il resto si cerca di lavorare con ottimismo e continuare a insistere sulla formazione dei giovani, aspetto sempre importante anche per abbassare un pochino i costi».

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