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SUPER LEAGUEBianconeri concentrati e affamati, nonostante tutto

17.10.20 - 08:00
Questa sera l’insidiosa sfida al Vaduz.
TiPress (foto d'archivio)
Bianconeri concentrati e affamati, nonostante tutto
Questa sera l’insidiosa sfida al Vaduz.
Jacobacci: «Non vogliamo assolutamente sbagliare»
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LUGANO - Il coronavirus che preoccupa, gli impegni in campionato da onorare comunque… Maurizio Jacobacci ha analizzato con grande attenzione un momento delicato della stagione del suo Lugano. 

«Siamo preoccupati perché i numeri dei contagiati crescono velocemente - ha raccontato l’allenatore bianconero pensando prima al mondo che ci circonda rispetto all’avversario da sfidare in campo - Dobbiamo cercare di concentrarci sulla partita che ci aspetta ma non siamo tranquilli: inconsciamente ci si pensa (a quel che sta accadendo, ndr) perché si parla di questo. Vogliamo comunque tenere alta la concentrazione per continuare la striscia positiva. Dobbiamo essere consapevoli che tutte la sfide sono importanti, ma quella con il Vaduz non la vogliamo assolutamente sbagliare».

Giorno dopo giorno le restrizioni aumentano. Lo sport potrebbe essere “chiuso”.
«È preventivabile. Andando di questo passo alla fine si bloccherà di nuovo tutto. Mi auguro di no perché abbiamo fatto veramente tanti sforzi, come le altre squadre. So come abbiamo lavorato e doverci fermare adesso dispiacerebbe, perché da mesi stiamo facendo delle cose eccezionali. Dispiacerebbe se tutto venisse bloccato».

Al momento comunque lo sport professionistico sembra poter continuare.
«Mi auguro che sia così perché non dobbiamo farci terrorizzare da questo virus. Credo che lo sport in generale - tutti gli sport - dia tante emozioni e possa dare la carica. Spero che in questo momento delicato non si fermi».

Contro il Vaduz, parlando di calcio, ci saranno problemi d’abbondanza.
«È bello avere tutto il gruppo a disposizione. Tutti in forma e presenti. Bottani si è ripreso alla grande. Baumann si è allenato per tutta la settimana ma voglio dare la possibilità a Osigwe di avere un po’ di continuità. Ma le gerarchie ci sono: Noam è il numero uno, Sebastian è il secondo. Osigwe ha fatto più che bene quando è stato impiegato ma è venuto qui soprattutto per fare esperienza e crescere. Se ha fatto bene è merito del gruppo, di Baumann stesso. Sappiamo di avere due ottimi portieri. Siamo fiduciosi e fieri come staff e società e sono felice di avere difficoltà nella scelta perché significa che tutti sono a disposizione. Vogliamo tutti la stessa cosa: avere successo. Affronteremo una squadra solida che ha fatto prestazioni egregie contro YB, Basilea e San Gallo. Il Vaduz ha tre difensori molto validi, un centrocampo che lotta e davanti dei peperini come Sutter, Milinceanu e Cicek, che conosciamo molto bene».

Nel Lugano si potrà vedere Odgaard.
«È un attaccante che ha fisicità, molto valido, che cerca sempre il fraseggio con i compagni, non è egoista ma sotto porta si fa valere. Ha tutte le caratteristiche per fare veramente bene qui a Lugano. Se gioca a Vaduz è perché merita di giocare. Abbiamo giocatori in panchina che meritano. A me Odgaard piace e mi auguro che metta lo zampino per buttarla dentro, ma ha bisogno del gruppo per farlo. Deve avere il sostegno dei compagni. Con Gerndt si cercano e si trovano bene e ciò è positivo».

Questo Lugano, tra tante conferme e i giusti innesti, non si può più nascondere.
«Noi, non è che ci nascondiamo. Io in primis so il valore del gruppo e non smetto di dirlo ai ragazzi. Dobbiamo essere campioni con l’atteggiamento negli allenamenti e sul campo. Siamo tosti e solidi. E vero, abbiamo preso finora cinque gol, ma sono scaturiti spesso da palle inattive. Abbiamo segnato sei gol ma potevamo farne di più. Il gruppo ha un vantaggio perché è rimasto quasi in blocco assieme; ringrazio chi ha lavorato dietro le quinte per far sì che ci sia un piccolo equilibrio in più nella nostra rosa. Sono sempre stato ottimista e sapevo che in un modo o nell’altro il presidente avrebbe trovato una soluzione. Ora conosco meglio il presidente e so che anche nelle stagioni scorse ha sempre cercato di fornire all’allenatore un organico importante e affiatato».

La chiusura è sull’ultimo arrivato Facchinetti.
«Facchinetti è stata buona occasione per la società dopo che il Sion lo ha liberato. Conosce benissimo il calcio svizzero e la Super League, conosce molti giocatori nella rosa, parla la nostra lingua e questo era importante perché si può integrare con maggior facilità».

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