La festa partenopea dopo il successo sulla Juve ha fatto tremare i vertici dell'Organizzazione.
La polemica è poi diventata politica, cavalcata da Salvini, De Magistris e De Luca: «Domani risponderemo a un somaro geneticamente puro».
NAPOLI - Le scene dei festeggiamenti della gente in piazza a Napoli - dopo la vittoria in finale di Coppa Italia - hanno fatto tornare l'incubo delle "bombe epidemiologiche" scoppiate per gli assembramenti di tifosi in quegli ultimi match poco prima del lockdown. Immagini che hanno indignato innanzitutto l'OMS.
Migliaia di supporter riuniti in strada, bagni nelle fontane e la stazione Garibaldi gremita per l'attesa del ritorno del treno della squadra (poi costretta a "deviare" verso un'altra fermata): tutto pericoloso e vietato di questi tempi.
«Sciagurati. In questo momento non ce lo possiamo permettere», ha avvertito Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità. I costanti inviti alla precauzione arrivano anche alla luce dei dati recenti, con il trend dei nuovi malati in crescita dopo settimane di calo.
«Fa male vedere queste cose - ha tuonato il direttore aggiunto dell'OMS, che ha poi ricordato - quanto ha contato la partita dell'Atalanta all'inizio dell'epidemia in Lombardia nella diffusione dei contagi. Non vorrei che si ripetesse proprio ora che il Comitato Tecnico Scientifico ha cercato di accogliere le proposte della FIGC per non limitare del tutto il gioco del calcio, come da scienza e coscienza medica sarebbe suggerito. Per fortuna è accaduto a Napoli, dove governatore e sindaco hanno messo in atto misure rigide e l'incidenza del virus è più bassa che altrove». A parlare di "comportamenti sbagliatissimi" è stata anche la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che si è rivolta anche ai tifosi: «Così - ha detto - fanno venire molti scrupoli di coscienza a chi ha deciso che poteva essere possibile ritornare al gioco del pallone».
Dagli appelli alla cautela si è arrivati ben presto alle polemiche politiche. «Di fronte ai festeggiamenti di Napoli mi chiedo dov'era De Luca. Sono contento per Gattuso e per Napoli ma qualcosa non ha funzionato. Hanno rotto le scatole per me e i miei selfie e ieri c'era qualche migliaio di tifosi», ha attaccato il leader della Lega, Matteo Salvini. E il governatore De Luca ha glissato: «Daremo domani, senza fretta, una risposta congrua a un somaro geneticamente puro. Per il resto, parlando di cose piacevoli, onore a Rino Gattuso e lunga vita al catenaccio». Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto nel dibattito e dopo un laconico commento («Ieri sera ha vinto il contagio della felicità»), ha difeso i tifosi scesi in piazza: «Vista l'impossibilità di andare allo stadio, tema su cui si dovrebbe riflettere perché con le dovute attenzioni e distanziamenti si potrebbe andare, solo chi non conosce Napoli può pensare che dopo una vittoria contro la Juventus di Sarri e di Higuain, i napoletani sarebbero rimasti in casa a esultare tra le quattro mura. Questo non significa che in città ci sia superficialità, anche perché ormai dai primi di giugno a Napoli c'è contagio zero e ieri sera in piazza c'erano solo napoletani». De Magistris si è detto però "amareggiato" per alcuni danni provocati ai monumenti della città durante i festeggiamenti, come quelli alla fontana del Carciofo in piazza Trieste e Trento, ma anche le rapine e colpi di arma da fuoco sparati ad altezza d'uomo.