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PREMIER LEAGUEL'ascesa di Klopp: «Mi chiamarono 20 club, ma avevo i postumi di una festa...»

23.02.20 - 15:59
Il tecnico dei Reds, mai banale, ha raccontato alcuni aneddoti: «All'inizio il Dortmund mi voleva pagare meno del Mainz»
keystone-sda.ch / STF (PETER POWELL)
L'ascesa di Klopp: «Mi chiamarono 20 club, ma avevo i postumi di una festa...»
Il tecnico dei Reds, mai banale, ha raccontato alcuni aneddoti: «All'inizio il Dortmund mi voleva pagare meno del Mainz»
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LIVERPOOL(GBR) - Personaggio brillante e mai banale, il 52enne Jürgen Klopp è uno dei tecnici più apprezzati dai colleghi e dagli addetti ai lavori. Geniale con le sue intuizioni in campo, il mister tedesco si è sempre fatto apprezzare anche nelle conferenze stampa, dove spesso racconta qualche aneddoto anche divertente. Intervistato da "Sky Sports", l'allenatore del Liverpool non si è smentito, iniziando a parlare della sua scalata alle "big" iniziando con l'addio al Mainz.

«Durante la mia esperienza al Mainz c’erano molte squadre che volevano mettermi sotto contratto - ha spiegato Klopp - All’epoca la mia idea era chiara: in caso di promozione sarei rimasto lì. Alla fine, all’ultima giornata, non siamo stati promossi, ma la domenica sera c’è stata comunque una grande festa in città. Posso definirla una festa di addio dove eravamo tutti molto allegri. La mattina dopo, guardando il telefono, trovai 15-20 chiamate da squadre diverse. E non ero decisamente in grado di pensarci in quel momento...».

Poi Klopp finì al Borussia Dortmund. «Ho sempre avuto una predilezione per il Borussia, per lo stadio e la tradizione. Ho visto il loro nome nella lista delle chiamate, quindi abbiamo parlato. Il bello è che volevano pagarmi di meno rispetto a quanto mi dava il Mainz in seconda divisione... Allora gli spiegai che non era una questione di soldi, che sarei andato comunque... ma gli dissi che al Mainz guadagnavo di più. Non ci credevano, allora gli feci vedere il vecchio contratto e così aumentarono l’offerta. Tutti felici, una decisione perfetta».

Dopodiché il matrimonio con i Reds... «Quando il mio agente mi disse che il Liverpool era interessato pensai subito "oh mio Dio". È stato come quando ho incontrato mia moglie, l’ho vista e ho pensato "ok, me la sposo". E così è stato con il club. La cosa giusta sin dal primo momento».

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