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SUPER LEAGUE«Un allenatore? È come conoscere una donna...»

19.02.20 - 10:01
Chiacchierata con Livio Bordoli: «Al Lugano è mancato tantissimo Gerndt. La lotta per il titolo? 10 franchi sul San Gallo li punterei...»
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«Un allenatore? È come conoscere una donna...»
Chiacchierata con Livio Bordoli: «Al Lugano è mancato tantissimo Gerndt. La lotta per il titolo? 10 franchi sul San Gallo li punterei...»
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LUGANO - Sabato sera il Lugano si trovava con sole quattro lunghezze di margine su Thun e Xamax, le ultime due della classe che si erano concesse il lusso di sconfiggere rispettivamente Basilea e Sion. L'"inguaiata" squadra di Jacobacci ha però saputo rispondere per le rime battendo domenica a Cornaredo i campioni svizzeri in carica dello Young Boys, rimettendo la chiesa al centro del villaggio. 

«Sono sincero, il Lugano visto all'opera con lo Xamax mi aveva preoccupato e non poco, mentre quello di domenica mi ha convinto sotto tutti i punti di vista. Se continuano così possono star tranquilli». È il pensiero di Livio Bordoli, colui che nel 2015 aveva riportato i sottocenerini tra le grandi del nostro calcio. 

L'anno solare dei bianconeri era iniziato, per usare un eufemismo, a rilento... «È mancato tantissimo Gerndt. Nonostante alcune critiche nei confronti di questo giocatore, è uno che fa reparto da solo. È un giocatore che personalmente non tirerei mai fuori dal campo. E poi anche l'addio di Junior, l'uomo più pericoloso dei bianconeri, è stato pesante...». 

La mancanza di un attaccante di peso? Bordoli non vede il problema... «In Svizzera non ci sono attaccanti che fanno la differenza e che vincono partite da soli. Anche il Basilea in zona offensiva non ha più nessuno che possa incutere timore agli avversari. E vi dirò di più: vedendo lo Young Boys di domenica, nonostante le diverse assenze con le quali era confrontato, il San Gallo può benissimo fare un pensierino al titolo...». 

San Gallo, YB o Basilea? «Io 10 franchi sul San Gallo li giocherei. Non c'è più la corazzata Young Boys, è diventata una squadra normalissima, motivo per cui i biancoverdi devono crederci...». 

Nei prossimi mesi il Lugano dovrà decidere se proseguire con Jacobacci, mentre a Lucerna c'è un Celestini che "vola"... Come e quando si può giudicare il lavoro di un allenatore? «In entrambi i casi l'eventuale conferma dipenderà dall'epilogo della stagione. Per giudicare un nuovo tecnico ci vogliono cinque-sei mesi, non meno. Dopo un mese è soltanto l'aspetto mentale dei giocatori che influisce. In questi casi è come conoscere una donna, all'inizio è quella della tua vita. Solo in seguito ti accorgi che anche lei ha qualche difetto... Celestini si è calato alla perfezione nella realtà Lucerna, anche se bisogna dire che fin qui è stato molto fortunato. Il portiere Müller sta facendo miracoli. Per questo se fossi il club biancoblù aspetterei prima di eventualmente sottoporgli il rinnovo. Tornando al Lugano, se Jacobacci dovesse continuare in questa direzione, lo confermerei». 

Due parole, infine, su un Chiasso ormai con un piede nella fossa... «La sfortuna del Chiasso è che lo Sciaffusa continua a far punti. Purtroppo per tentare di salvare la categoria dovranno trovare un filotto di 2-3 vittorie, ma non sarà certo evidente. Ad ogni modo i rossoblù non meritano certo l'ultimo posto a -10 dalla penultima. Sono legato al calcio ticinese e per il suo bene deve avere una squadra in Super e una in Challenge, è la giusta equazione per noi». 

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COMMENTI
 

GI 4 anni fa su tio
E' per questa ragione che cambiano, in non pochi, squadra così spesso ??
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