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L'OSPITE – ARNO ROSSINIRadici a Napoli per Rodriguez? «Quella cosuccia della fame...»

29.01.20 - 09:30
Il 27enne esterno rossocrociato potrebbe riabbracciare Rino Gattuso all'ombra del Vesuvio. Arno Rossini: «Scelto perché fidato e pronto all'uso»
Keystone (archivio)
Radici a Napoli per Rodriguez? «Quella cosuccia della fame...»
Il 27enne esterno rossocrociato potrebbe riabbracciare Rino Gattuso all'ombra del Vesuvio. Arno Rossini: «Scelto perché fidato e pronto all'uso»
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NAPOLI (Italia) – Sfumato il Fenerbahce, scopertosi improvvisamente povero, e mai davvero scoccata la scintilla con il PSV, Ricardo Rodriguez è pronto a ripartire dal Napoli. Deciso a salutare Milano e il Milan, dove con Giampaolo prima e Pioli poi ha collezionato più panchine che minuti, l'esterno rossocrociato è infatti sul punto di cedere alle lusinghe di Rino Gattuso, che all'ombra del Vesuvio ha cominciato a lavorare da qualche settimana.

«Ricardo da Rino? Una scelta perfetta. Per entrambi», ha sentenziato Arno Rossini.

Negli USA spesso si sbilanciano. Una di queste la chiamano “win-win situation”.
«Sono d'accordo. Dal possibile matrimonio ci guadagnerebbero tutti. Il ragazzo, che con i partenopei potrebbe giocare molto, e la squadra, che potrebbe sfruttare le qualità di un elemento solido ed esperto».

Rodriguez è bravo, ma non un fenomeno. Scegliendo lui, il Napoli dimostra di non avere montagne di soldi da spendere?
«Io la vedo in modo diverso. Ricardo non è un fenomeno assoluto, ma è comunque un ottimo, ottimo elemento. È molto bravo a livello tecnico e anche a livello tattico. E poi è un giocatore pronto all'uso. Che non devi aspettare».

Meglio spendere “solo” 6-7 milioni per lui piuttosto che 30 per un possibile campionissimo?
«Il campionissimo è solo sulla carta. E poi, anche se arrivasse a rendere quanto sperato, andrebbe probabilmente aspettato. Si dovrebbe pazientare. E il Napoli non ha molto tempo da perdere. Rodriguez, invece, non è una scommessa: conosce alla perfezione il campionato italiano e conosce e stima – ed è ricambiato – l'allenatore. Può agire da esterno sinistro, ruolo nel quale i campani sono un po' scoperti, come anche da centrale. Secondo me sarebbe un innesto perfetto».

Quanto peserà, nella scelta, l'esperienza che terzino e mister hanno fatto insieme al Milan?
«Tantissimo. Tutto. Quando hai poco tempo per far svoltare una stagione e non puoi permetterti alcun passo falso, hai bisogno che la rosa ti segua. Hai quindi bisogno di elementi fidati, che sai che non si risparmiano. Rodriguez è così. E Gattuso lo sa. Per questo lo ha chiamato. Poi c'è quella cosuccia della fame...»

Di Rino?
«Di Ricardo. Ci sono gli Europei, ha bisogno di giocare. Non può perdere tempo. E a Napoli troverebbe una piazza e un'occasione fantastiche».

Si sceglie per la piazza?
«Si sceglie per i minuti da spendere in campo. Una volta avuta la certezza dell'impiego, si può poi guardare al nome della società, al suo prestigio, alle opportunità che offre la stagione...».

La classifica di Serie A da scalare?
«E non solo. La Coppa Italia, che è comunque un obiettivo. E la Champions League, mica poco».

In Europa Insigne e soci affronteranno un Barcellona in estrema difficoltà.
«Ma i catalani sono sempre fenomenali. Ed espertissimi. Per me hanno l'80% delle possibilità di passare. Ma il Napoli non parte certo già battuto. Ha tutto per fare l'impresa e, comunque, per vivere mesi importanti da qui a primavera inoltrata. E se arrivassero buoni risultati, per Gattuso, come per Rodriguez, l'avventura campana potrebbe anche allungarsi. Potrebbero entrambi mettere radici...».

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