Il bomber svedese, atterrato ieri sul pianeta Milan, si è presentato: «Sono pronto a giocare: io cerco adrenalina, non denaro. CR7? Bello che sia qui in Italia, è uno stimolo»
MILANO (Italia) - A Casa Milan è stato l'Ibra-day, con la conferenza stampa di presentazione del bomber svedese, tornato in rossonero 9 anni dopo la prima volta. «Sento l'entusiasmo dei tifosi, ho un grande rapporto con loro, molto positivo - ha esordito Ibra - Dopo l'ultima partita in America, con i Los Angeles Galaxy, ho ricevuto la chiamata di Paolo Maldini. Poi ho parlato con Boban... È passato un mese e ho ricevuto tante altre chiamate, soprattutto dopo la sconfitta contro l'Atalanta... ma il Milan è sempre il Milan e mi ha dato felicità: gli voglio bene. Se non ci credessi, ora non sarei qui».
Per Ibrahimovic, che dovrà cercare di trascinare i rossoneri a 38 anni, sarà una grande sfida: «La sfida è contro me stesso, per farlo devo lavorare, avere voglia e la giusta mentalità. L'obiettivo è di continuare come ho fatto finora, cercando di aiutare in tutti i modi. Poi, come noto, non ho 20, 25, 30, 35 anni. Lo stile cambia, il gioco anche, ma so cosa devo fare. Zlatan c'è ancora».
Poi una battuta su Boban e Maldini: «Boban e Maldini? È bello stare qui seduto con queste due leggende, ma sarebbe stato ancora meglio averli in campo... Quel che è certo è che al Milan arriva un Ibra molto più cattivo. Darò il 200%. Lavorare e soffrire, non tutti sanno farlo. A me piace e per questo lavoro sempre duro. Mi aspetto tanto anche dai miei compagni, a volte di più di quanto possono effettivamente dare».
Ibra, che spera di fare il suo esordio già contro la Samp, ha poi voluto precisare una cosa: «Non vengo come una mascotte, per stare accanto al Diavolo e ballare. Sono pronto a giocare e sono qui per dare una mano in campo: io cerco adrenalina, non denaro».
Infine una battuta su CR7, stella del firmamento della Serie A: «Che CR7 sia qui è uno stimolo, è bello. Sono pronto».