Angelo Renzetti ha commentato l'esonero di Celestini: «Ha sofferto molto per questa situazione. Jacobacci? Dovrà rimettersi in gioco, è una bella opportunità»
LUGANO - Quella contro il San Gallo è stata la classica sconfitta di troppo. La sconfitta che ha segnato la fine di Fabio Celestini. Il presidente Angelo Renzetti - dopo alcune ore di riflessione - ha optato per il cambio. D'altronde i numeri non stavano dalla parte del Mister 43enne: due vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte in 12 gare di campionato e un penultimo posto che non lascia tranquilla la piazza. Senza dimenticare l'uscita di scena dalla Coppa Svizzera. Un avvicendamento dunque quasi inevitabile...
«Mi è dispiaciuto molto, ho sempre avuto un ottimo rapporto con Celestini - le parole del presidente Angelo Renzetti - Ha sofferto molto per questa situazione, ma in questo momento serviva una scossa. Ad inizio stagione avevamo delle aspettative e, come tutti sappiamo, in questi casi è sempre l'allenatore che paga. Celestini è rimasto vittima del sistema-calcio, quando le cose non vanno bene non si possono cambiare i giocatori o il presidente».
È riuscito a darsi delle risposte su cosa non è funzionato in questi tre mesi? «Probabilmente tutti a inizio stagione abbiamo valutato male alcuni aspetti. Solo il campo però ci dirà se la scelta presa oggi sarà pagante. A Celestini dispiace tantissimo, ancora oggi durante il colloquio mi ha detto che è convinto che questa squadra potrà disputare un ottimo campionato. Domani verrà a salutare i giocatori, è un esonero che ha lo scopo di dare una scossa all'ambiente. Tutto qui. Non ci sono mai stati problemi tra staff tecnico e giocatori».
Rispetto ad altre situazioni questa volta il presidente ha atteso più tempo prima di cambiare guida tecnica... «Ho sempre creduto in Celestini e sono sempre stato convinto che la stagione potesse girare. Purtroppo così non è stato, i tanti infortuni non ci hanno tuttavia aiutato».
E da domani inizierà l'era Jacobacci, liberatosi nelle scorse ore dal Bellinzona: «È stata una bella opportunità. Lui ambiva a una squadra di Super o Challenge League. Avrà lo stesso compito di Celestini di 12 mesi fa, quello di rimettersi in gioco. Ha accettato un contratto fino a giugno, non era facile trovare qualcuno che conoscesse bene il campionato e che avesse una grandissima voglia di riprovare ad allenare a questi livelli».