Domenica (ore 16, a Cornaredo), il Lugano affronterà lo Zurigo. Sarà la prima di sei partite da giocare in 21 giorni
LUGANO - Due settimane di sosta posson bastare? Per ricaricare le pile e ripartire a tutta velocità, s'intende
Per avere una risposta non si deve attendere molto. Domenica pomeriggio, a Cornaredo (ore 16), il Lugano avrà infatti la possibilità di mostrare a che punto è: se ha fatto il pieno di buonumore dopo il determinante successo colto sul Sion prima della pausa. Se ha nei suoi ragazzi - o almeno nella maggior parte di essi - dei giocatori pronti all'uso e soprattutto al top della convinzione. Perché questo serve, che il “motore” possa rispondere al meglio alle sollecitazioni, per affrontare con serenità e ambizione le prossime settimane di stagione. Già perché, appena consumati giorni di riposo attivo, i bianconeri saranno immediatamente costretti a ripartire a tutta velocità. Da domenica, quando si troveranno di fronte l'ultimamente altalenante Zurigo, Sabbatini e soci saranno in campo sei volte (tra campionato ed Europa League) in 21 giorni. Impossibile uscire indenni da un tal tour de force, il secondo di almeno tre previsti dalla stagione, se testa e gambe non saranno al massimo. Impossibile sarà anche sorprendere una squadra, quella biancoblù del presidente Ancillo Canepa, più che imperfetta ma anche più che pericolosa.
Gli uomini di mister Magnin non hanno vie di mezzo: o sorprendono in positivo o fanno figuracce. Nell'ultimo scorcio di campionato, per esempio, hanno battuto comodamente il Thun, sono andati a vincere a sorpresa a Ginevra e hanno piegato il San Gallo. Hanno però pure preso sberle rumorose dallo Young Boys (due partite, due 0-4) e dal Basilea (un altro 0-4). Levare loro certezze, tenere in mano il pallino del gioco e riuscire a mettere sotto pressione una difesa non certo irreprensibile ma che - a parte le già citate scoppole - ha spesso saputo “tenere”, è il segreto per (ri)partire con il piede giusto, completando un rientro positivo.