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L'OSPITE - ARNO ROSSINIMilan molle, Maldini in vacanza e la "cazziata" in calabrese, «Ma Bakayoko ha capito tutto»

08.05.19 - 07:00
Vittorie sofferte, una classifica ancora deficitaria e tanti casi aperti: che caos al Milan. Arno Rossini: «Faccio io una domanda: chi comanda in rossonero?»
Keystone
Milan molle, Maldini in vacanza e la "cazziata" in calabrese, «Ma Bakayoko ha capito tutto»
Vittorie sofferte, una classifica ancora deficitaria e tanti casi aperti: che caos al Milan. Arno Rossini: «Faccio io una domanda: chi comanda in rossonero?»
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MILANO (Italia) - Primo tempo di un match da vincere a tutti i costi. Il mister ordina un cambio, il giocatore in panca non è reattivo e... la situazione precipita. L'allenatore sceglie infatti di mandare in campo un altro elemento e così il primo sollecitato si offende. Fa il broncio. E regala "vaffa" gratuiti alle telecamere.

Questa è - a grandi linee - la ricostruzione di quanto capitato lunedì a San Siro, della querelle tra Rino Gattuso e Tiémoué Bakayoko. Tra i due c'era già tensione da qualche tempo, da quando il centrocampista si era presentato in enorme ritardo a un allenamento e aveva così "provocato" il ritiro di cinque giorni imposto a tutta la squadra. Il malinteso - se così volete chiamarlo - contro il Bologna è stato dunque solo una scintilla, che ha provocato un incendio.

«La reazione di Bakayoko è stata plateale e spropositata - ha sottolineato Arno Rossini - Non ci sono scuse che giustifichino il comportamento del francese».

Eppure qualcosa che alleggerisca la sua posizione deve esserci: il momento, la tensione, i litigi precedenti... il "vaffa" non è comprensibile?
«Sì, può assolutamente esserlo. Visto però - appunto - la situazione, il giocatore avrebbe dovuto trattenersi. Con quella scenata ha invece reso ancor più caldo l'ambiente in casa rossonera».

Gattuso come l'ha presa, secondo te?
«Lo ha aspettato nello spogliatoio - ha aggiunto Arno con una risata - Scherzi a parte, per Rino il gruppo è qualcosa di sacro. Quel rifiuto è per lui stato una pugnalata».

Hai lavorato qualche mese fianco a fianco con il tecnico rossonero. Come pensi sia andato il faccia a faccia?
«Bakayoko mi sembra grosso. Nonostante ciò il primo round lo ha di certo vinto Gattuso. Ci sarà stato uno scontro verbale, Rino avrà parlato in calabrese strettissimo... ma sono sicuro: il francese ha capito tutto. Uno scontro fisico? Non è detto che il mister non l'abbia cercato».

Tenuto conto della tensione accumulata e delle ultime mancanze del centrocampista, il club non avrebbe potuto prevenire?
«Una società seria, strutturata e presente, lo avrebbe di certo fatto. Al momento il Milan non mi sembra tutto ciò».

Leonardo e Maldini non hanno l'esperienza per capire?
«Sono uomini di calcio, ma quanto rappresentano il club?».

Hanno ruoli ufficiali.
«Faccio io una domanda: chi comanda al Milan? C'è Scaroni presidente, la proprietà è straniera... La realtà è che in rossonero non c'è un uomo forte, un uomo alla Galliani, per intenderci. E questo i giocatori lo sentono. E ne approfittano».

Con un dirigente di peso, uno in grado di alzare la voce e stracciare i contratti da un giorno all'altro, la situazione sarebbe stata diversa?
«Non ci sono dubbi. Quando si parla di polso si intende proprio questo. Il mister è sempre l'anello debole. La sua figura deve essere supportata e difesa da chi comanda. Quando non è così - o chi deve prendere le decisioni non si mostra fermo e autorevole - ecco che, nelle difficoltà, la situazione precipita».

All'inizio della scorsa settimana Maldini è stato visto a Ibiza.
«Proprio di questo parlo. Di opportunità. Pensate che, con la Champions da conquistare, Galliani sarebbe andato in vacanza? Il buon Paolo è stato una bandiera del Milan. Se però, dopo le sue oltre 900 presenze in rossonero, per anni nessuno gli ha offerto un posto in società, qualche motivo ci sarà pure stato...».

Il Diavolo non tornerà quindi a vincere finché non avrà una dirigenza solida?
«Chi c'è dovrà imparare in fretta un mestiere non facile, nel quale l'esperienza è fondamentale ma anche il carattere vale molto».

Fino ad allora Gattuso...
«Prendete una sua foto di un paio di anni fa e una di adesso e confrontatele. È invecchiato di colpo. È tirato. Sente la pressione. Ma è normale, visto che ogni giorno gli piazzano un paio di allenatori diversi in panchina. Sta soffrendo. Da professionista e da milanista».

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