Avanti 2-1 al 77', i bianconeri non sono riusciti a contenere la sterile spinta dei vallesani, arrivati al pari all'ultimo secondo. La classifica è sempre magrissima
SION - Il Lugano è uscito da Sion con un punto in tasca. Pochino, visto che ha incassato il pari al 94'.
Squadra che stai lottando per salvarti, puoi tu - una volta trovatati in vantaggio a meno di 15' dalla fine in casa di un avversario rognoso - gettare tutto alle ortiche incassando un gol evitabilissimo a un soffio dalla fine? Puoi se ti chiami Lugano.
Questo hanno infatti fatto i bianconeri i quali, pur senza brillare, sono andati vicinissimi al colpo grosso al Tourbillon.
Presto avanti con Gerndt (al 10', su bell'invito di Piccinocchi), ma fattisi velocemente sorprendere da Lenjani (25', approfittando di un intervento impreciso di Baumann), Bottani e compagni hanno a lungo vivacchiato. Senza impressionare. Senza regalar sussulti. La loro prestazione tutt'altro che encomiabile - pari a quella dei vallesani d'altronde - ha in ogni caso improvvisamente assunto sapore con il guizzo di Sabbatini il quale, ben imbeccato da Fazliu, al 77' ha piazzato l'1-2. A quel punto sono però venute a galla tutte le fragilità del Lugano, dimostratosi incapace di tenere lontano dalla propria area un Sion per nulla irresistibile. I biancorossi hanno prima sfiorato il pari al 90', quando N'Doye ha incredibilmente calciato alto dopo aver saltato anche Baumann, per poi capitolare al 94', puniti sugli sviluppi di un calcio d'angolo ancora dal senegalese.
Il gol del centrocampista ha tolto due punti ai bianconeri, ritrovatisi così nuovamente con il morale sotto i tacchi. E questo non è buono, se all'orizzonte hai la trasferta di Lucerna e la sfida casalinga allo Young Boys.
Squadra che stai lottando per salvarti, puoi tu continuare a palesare limiti difensivi tanto evidenti? Puoi, se ti chiami Lugano. Ma così rischi grosso.