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L'OSPITE – ARNO ROSSINI«Spalletti contadino con l'ombrellone. Lunedì post-sconfitta? Un giorno di m...»

06.02.19 - 10:01
La rivolta del popolo nerazzurro costerà il posto al tecnico toscano? Arno Rossini: «Dalla sua ha la polizza-Marotta e uno stipendio da 4.5 milioni l'anno fino al 2021»
Keystone
«Spalletti contadino con l'ombrellone. Lunedì post-sconfitta? Un giorno di m...»
La rivolta del popolo nerazzurro costerà il posto al tecnico toscano? Arno Rossini: «Dalla sua ha la polizza-Marotta e uno stipendio da 4.5 milioni l'anno fino al 2021»
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MILANO (Italia) - Quelli che di solito indossano divisa e scarpini ne combinano di cotte e di crude. Prendono critiche e fischi, è vero; il loro posto non viene però mai messo in discussione. A traballare è invece il signore che passeggia a bordo campo, crocifisso (anche) per colpe non sue. Strano mondo, quello del calcio.

La storiella qui sopra può essere usata per qualsiasi squadra un po' in crisi. Sceglietene una, in giro per il mondo, che non sta correndo come sperato, e vedrete che avrà un allenatore in bilico. Quella che, questa settimana, ha più incuriosito noi è quella che solitamente si veste di nerazzurro e gioca all'ombra della Madonnina.

Luciano Spalletti è sulla graticola. Giusto, tenuto conto del fatto che la sua Inter ha ultimamente infilato risultati negativi, a causa dei quali è stata eliminata dalla Coppa Italia e ha visto divenir fragile il suo terzo posto in classifica. Sbagliato, se si guarda invece a quanto fatto in carriera dal mister toscano, uno che gli obiettivi li ha spessissimo centrati. E poi i suoi inverni “neri” sono ormai consuetudine.

«Si sa come va – ha raccontato Arno Rossini – alla fine a pesare sono i risultati. E per l'Inter gli ultimi...».

Il tifoso medio parla, grugnisce e si lamenta spinto dalla pancia, invece che dalla testa. Premesso ciò, Spalletti rischia davvero?
«No, non nell'immediato almeno. In questo momento un aiuto gli sta arrivando... dalla Juve. Da Marotta».

Il direttore generale, appena arrivato dai bianconeri.
«Uomo di grande esperienza che sa come gestire le crisi. L'ex dirigente della Vecchia Signora non è uno che agisce a caldo. Ha difeso il mister e indicato la strada da percorrere. Al momento è una polizza per Luciano».

Che ha colpe relative.
«I guai sono legati allo scarso rendimento di qualche giocatore. Perisic, Icardi, Nainggolan...».

Il primo è stato sedotto dall'Arsenal, che però poi non si è accordato con l'Inter. Non si sarebbe potuta evitare una situazione del genere?
«Evitare? I giocatori sono golosi, sono come gli orsi con il miele. Ivan sta bene a Milano, ne sono certo, poi però se ti arriva un'offerta da Londra per il doppio del tuo ingaggio, una telefonata ai tuoi dirigenti la fai... E nello spogliatoio queste cose pesano. I compagni possono vivere come un tradimento la richiesta di cessione. Sono professionisti, si dice. Vero, sono però anche uomini. Il croato deve riconquistarsi la fiducia di tutti».

Icardi?
«Distratto anch'egli. Dal rinnovo».

Nainggolan?
«Gran giocatore, che per colpe sue non è ancora riuscito a rendere quanto può e deve. Ma non si può discutere uno così. Solo aspettarlo pazientemente. Come gli altri, in fondo».

Che è un po' quel che sta facendo il mister.
«In queste crisi l'allenatore deve lasciar da parte il lavoro tecnico e puntare molto sulle teste dei suoi. Deve impegnarsi in un “lavoro” di convincimento».

Come funziona, all'interno? La crisi la senti tutta la settimana o solo il “day after” di una sconfitta?
«A Sion, per citare un esempio che conosco bene, il lunedì dopo un rovescio era un giorno di m... Dal martedì in avanti ci si concentrava invece sull'impegno successivo. Va così più o meno in tutti gli spogliatoi. Certo, al di fuori si parla a lungo, nel gruppo però, digerita la strigliata, si riprende a lavorare».

E i giocatori ricominciano a pensare ognuno per se stesso.
«Ma no, vedrete che basterà un successo, anche “sporco”, e l'Inter ripartirà. Icardi si sbloccherà. Perisic troverà il modo di farsi perdonare. Nainggolan crescerà. E tutto andrà a posto».

E finirà il vociare attorno al mister.
«Spalletti è uno tosto, è un contadino bello dritto. C'è la tempesta ma lui ha un ombrellone gigante per proteggersi dalla pioggia. Uscirà dalla crisi asciutto e si godrà il finale di stagione. E poi dalla sua ha un'assicurazione da 4,5 milioni l'anno fino al 2021. Scusate se è poco».

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