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BARCELLONABoa intruso al Barça? «Se non si distrae con Melissa...»

23.01.19 - 07:00
Che senso ha il passaggio di Boateng dal Sassuolo ai blaugrana? Arno Rossini: «È un colpo intelligente. Il ghanese è un calciatore pronto all'uso che può ricoprire più ruoli. Con un'altra testa...»
Boa intruso al Barça? «Se non si distrae con Melissa...»
Che senso ha il passaggio di Boateng dal Sassuolo ai blaugrana? Arno Rossini: «È un colpo intelligente. Il ghanese è un calciatore pronto all'uso che può ricoprire più ruoli. Con un'altra testa...»
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BARCELLONA (Spagna) - Ha assaggiato il mondo del professionismo, da giovanissimo, con l'Herta Berlino. Poi si è infilato le magliette di Tottenham, Borussia Dortmund, Portsmouth, Milan, Schalke 04, ancora Milan, Las Palmas ed Eintracht Francoforte, per poi arrivare, a 31 anni a quella - importante ma non certo gloriosa - del Sassuolo.
La carriera di Kevin-Prince Boateng è stata come quella di molti buoni calciatori: una parabola. Ha iniziato da una squadra di secondo piano, ha toccato l'apice, è andato in calando. Fino a quando, lunedì, è arrivata la chiamata del Barcellona.

Il passaggio del centrocampista dai neroverdi ai blaugrana è sicuramente stato l'affare più sorprendente di questa finestra invernale di mercato. E chi se lo sarebbe mai aspettato? In fondo stiamo parlando di un giocatore "normale", mica di un fenomeno.

«Boateng ha delle qualità tecniche e fisiche di primissimo ordine. E ora è anche esperto - è intervenuto Arno Rossini - non è "solo" un buon calciatore. È qualcosa in più».

Lui che non molto tempo fa ha ammesso di aver fatto scelte sbagliate e tenuto atteggiamenti poco professionali, soprattutto da giovane. Lui che ha sottolineato che avrebbe potuto fare tutta un'altra carriera?
«Esatto. Quando smetterà, per quanto visto negli ultimi quindici anni, in pochi se lo ricorderanno. Forse nessuno. Avesse avuto invece un'altra testa fin dal principio avrebbe davvero potuto lasciare il segno».

Due matrimoni e tante scappatelle, tra le passioni che il tedesco naturalizzato ghanese ha messo davanti al pallone c'è quella per le belle donne.
«La sua distrazione ora è Melissa Satta, sempre che stiano ancora insieme. Evidentemente in carriera ha dato priorità ad altro. Forse adesso ha capito cosa si deve fare per "durare"...».

Un po' tardi...
«Ma no. In fondo è un classe '87, che ha comunque maturato esperienze importanti. Se ha ricevuto la chiamata del Barcellona è perché ha raggiunto un livello tale da essere "interessante"».

Al Camp Nou non farà quindi solo la comparsa?
«Sono convinto che il club catalano non si muova a caso. Da qui a fine stagione, da quelle parti hanno moltissimi impegni, moltissime partite da giocare. Prima di ingaggiarlo, Boateng lo avranno di certo visionato ripetutamente. E se sono arrivati alla firma è perché si sono convinti di portare a casa un uomo valido, un calciatore pronto all'uso».

Che può subito lasciare il segno.
«Certo. Conosce il modo di giocare della squadra, conosce il campionato, da centrocampo in su può ricoprire più ruoli... è insomma un innesto prezioso. Ora che pare avere anche la testa giusta può rivelarsi molto, molto utile. Se non si distrae con Melissa...».

È un affare?
«Un colpo intelligente, per entrambi. Per la squadra, come anche per il ragazzo. In fondo... se giochi a calcio, come puoi rifiutare un'esperienza al Barcellona?».

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