L'ex campione brasiliano ha raccontato di un periodo delicato della sua vita: «Così decisi di dedicarmi a Dio»
SAN PAOLO (Brasile) - Quando era al Milan non era credente e non aveva fede. Subito dopo aver lasciato i rossoneri Rivaldo ha però vissuto un'esperienza trascendentale, che l'ha portato a "convertirsi".
A raccontarlo è stato lo stesso brasiliano: «Non ero credente, ma nel 2004 mi successe qualcosa di impressionante. Avevo lasciato il Cruzeiro ed ero senza squadra quando iniziai a sentire una voce che mi diceva che sarei morto in un incidente stradale. La sentivo sempre ed era chiara e nitida. Così, benché mi piacesse molto guidare, iniziai a trovare sempre scuse per non andare in macchina. Dicevo a mia moglie: andiamo a piedi, facciamo una passeggiata, e lei non si spiegava il motivo».
Finché un giorno non cambiò la sua vita: «Una volta non potevo proprio fare a meno dell'auto, andai a Mogi Mirim, vicino San Paolo, e durante tutto il viaggio continuavo a sentire quella voce sempre più forte. Avevo la sensazione che stesse per succedere qualcosa di grave e mi vennero in mente conoscenti che erano morti a causa di incidenti stradali, come mio padre ad esempio. Avevo paura, cercavo di stare lontano dai camion e quando arrivai finalmente a casa mi misi a piangere come un bambino. Quel giorno decisi di dedicare la mia vita a Dio. Da allora quella voce non l'ho più sentita».