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ARNO ROSSINI - L'OSPITEI difensori non c'entrano con la difesa; errori losannesi per Celestini

21.11.18 - 07:00
Il Lugano gioca per segnare un gol più dei rivali però... Arno Rossini: «Davanti i bianconeri non sono imprendibili e manca equilibrio»
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I difensori non c'entrano con la difesa; errori losannesi per Celestini
Il Lugano gioca per segnare un gol più dei rivali però... Arno Rossini: «Davanti i bianconeri non sono imprendibili e manca equilibrio»
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LUGANO - Quattro difensori, un centrocampo a tre, il fantasista (o la mezzapunta) e due attaccanti. Fabio Celestini ha ormai dato al Lugano una veste precisa. È infatti così che, esclusa la partita contro il GC di inizio ottobre, la sua prima in panchina dopo l'esonero di Abascal, il 43enne mister sta facendo giocare i bianconeri. Le sue scelte hanno tuttavia pagato solo in parte. La luce "vista" nelle due vittorie centrate con San Gallo e Thun è infatti sparita nelle ultime due uscite, nelle quali sono arrivati i rovesci con Basilea e Lucerna. Eppure la quadratura del cerchio pareva essere stata trovata...

«A dire il vero penso che la quadratura ancora non ci sia - è intervenuto Arno Rossini - Io vedo ancora tanti alti e bassi. Troppi».

Da Costa, Masciangelo, Mihajlovic, Sulmoni, Maric... i ticinesi sono ormai quasi sempre quelli. Questo significa che il tecnico ha trovato il "suo" undici.
«E poi Sabbatini, Brlek e Bottani in mezzo, con anche Piccinocchi da quando ha ritrovato una buona condizione. E Junior davanti. Questi sono i fedelissimi. Ma schierare la stessa formazione non significa essere a posto. Soprattutto quando i numeri non sono dalla tua parte. Il problema è che il Lugano sta soffrendo troppo in difesa. Come già capitato quando lavorava a Losanna, Celestini sta schierando una squadra che dietro fa fatica. E subisce troppo. In cinque match di Super League sono stati incassati undici gol. Tanti. Puoi giustificarli se poi in attacco sei eccellente, se giochi per segnare una rete più del tuo avversario. A Cornaredo però davanti non sono imprendibili».

Parli di problema difensivo. Eppure i quattro sempre scelti da Celestini paiono avere il giusto mix tra qualità, esperienza e fisico.
«L'errore è considerare i guai difensivi come provocati dalla... difesa. È l'equilibrio generale della squadra che ancora manca. È di quello che dovrebbe preoccuparsi il mister».

Giocare con due punte e una mezzapunta è troppo?
«Ecco, sì. In questo momento della stagione il Lugano fatica a sostenere tanti giocatori offensivi. Soprattutto quando, poi, questi hanno alle spalle un centrocampo a tre nel quale almeno due maglie sono affidate a calciatori come Sabbatini e Piccinocchi. Bravi a livello tattico e tecnico, ma in evidente difetto a livello fisico».

Serve il classico filtro in mezzo? 
«Esatto. Non per forza si devono schierare meno uomini in avanti; l'atteggiamento generale deve però cambiare. Serve che la squadra sia pensata e disegnata a protezione della retroguardia».

Un giocatore come Covilo potrebbe dare una mano...
«Mi sto giusto chiedendo perché non abbia trovato molto spazio nelle ultime partite».

Numeri: il 32enne mediano ha giocato 360' con Abascal, praticamente sempre, nei quali ha messo a referto due reti e due assist. Con Celestini in cinque sfide ha invece totalizzato 167'.
«Se in buona condizione, io un elemento come Miroslav lo metterei certamente in campo. Ha le caratteristiche giuste per dare più stabilità ed equilibrio alla formazione. Schierandosi davanti a Sulmoni e Maric, soprattutto ora che si giocherà su campi pesanti, un calciatore con le sue caratteristiche risolverebbe parecchi problemi. E poi è bravo di testa...».

Ma Celestini è un tecnico che guarda alle caratteristiche del singolo e su queste prova a costruire il successo? Il colpo di testa di Covilo, la velocità di Junior...
«Deve esserlo per forza. È sulle qualità dei suoi giocatori, valutate in base al momento del campionato, che ogni bravo allenatore deve provare a regalare gioco e vittorie».

Sabato i bianconeri saranno di scena a Berna contro lo Young Boys.
«Avversario fisicamente tra i più pericolosi del campionato. Contro rivali del genere ti devi muovere e difendere con grande attenzione, altrimenti rischi di farti molto male».

Il calendario non è bellissimo per il Lugano che, oltre ai gialloneri, da qui a fine anno si troverà ad affrontare Xamax, Sion (entrambi in casa) e Zurigo (in trasferta).
«I ticinesi hanno una rosa da primi cinque posti della classifica».

Questo sulla "carta".
«È compito del mister mettere i giocatori in condizione di esprimere il loro vero valore. A Cornaredo non devono però scherzare con il fuoco...».

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