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SERIE AIl "botto" CR7, i sentimenti di Bonucci e tanto altro: parola all'ex Lugano Paolo Tramezzani

07.08.18 - 07:00
«Ronaldo ha scelto la Juve per vincere di nuovo la Champions. Bonucci? Ha dimostrato di avere coraggio e non ha dato peso a ciò che pensa la gente»
Keystone
Il "botto" CR7, i sentimenti di Bonucci e tanto altro: parola all'ex Lugano Paolo Tramezzani
«Ronaldo ha scelto la Juve per vincere di nuovo la Champions. Bonucci? Ha dimostrato di avere coraggio e non ha dato peso a ciò che pensa la gente»
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TORINO (Italia) - L'estate italiana del calciomercato ha riservato un botto clamoroso: stiamo parlando ovviamente dell'arrivo alla Juventus di Cristiano Ronaldo. Il portoghese, già vincitore di cinque Champions League e di cinque Palloni d'Oro, ha come obiettivo quello di portare la Coppa dalle grandi orecchie anche a Torino. 

Ma non solo Juve, il calciomercato di Serie A ha riservato anche altri "botti" come il ritorno di Bonucci alla Juve, l'arrivo di Higuain al Milan e il passaggio di Nainggolan dalla Roma all'Inter.  

Abbiamo messo sotto la lente il mercato italiano con l'ex allenatore di Lugano e Sion Paolo Tramezzani: «È chiaro che la Juventus ha lasciato tutti a bocca aperta. Erano in pochi a credere nel colpaccio ma penso che già un mese fa, quando sono uscite le prime speculazioni, l’affare era già praticamente chiuso. CR7 è uno dei tre giocatori più forti al mondo e averlo ingaggiato non è solo un bel passo avanti per i bianconeri, bensì per tutto il movimento del calcio italiano». 

Un calcio italiano che negli ultimi anni aveva perso un po’ il suo appeal. No?
«Sono d’accordo. La Serie A negli ultimi anni non riusciva più a competere con gli altri campionati europei, lo step c’è ancora ma l’arrivo di CR7 è un bel passo avanti».

La Serie A è già chiusa ancor prima di iniziare?
«La Juve è chiaramente fuori concorso e Ronaldo potrebbe spostare ancor di più gli equilibri, soprattutto per la mentalità vincente che ha. Quella del portoghese è stata una decisione ponderata: non ha scelto l’Italia per chiudere la carriera con un’altra maglia, ha scelto la Juve per vincere di nuovo la Champions. Inutile girarci attorno».

Capitolo Bonucci: Juve-Milan-Juve, come te lo spieghi?
«A me aveva sorpreso di più l’addio alla Juve dello scorso anno che non il ritorno annunciato qualche giorno fa. Conosco bene Leonardo e so che è molto sensibile nel ponderare bene ogni decisione. D’altronde le sue recenti parole “sono tornato a casa” dicono tanto. I suoi sentimenti, nonostante il suo anno da capitano del Milan, non sono mai cambiati. Questo è il calcio, questa è la vita e questo è il lavoro. Bonucci ha dimostrato di avere coraggio e non ha badato a ciò che pensa la gente… Nella vita bisogna fare ciò che più ti fa stare bene. E lui l’ha fatto».

Per riprenderlo la Juve ha sacrificato Caldara...
«La Juve ha ragionato nel corto termine. Con Bonucci sanno che la Champions possono vincerla quest’anno, mentre con Caldara ne potranno vincere anche dieci ma forse non quest’anno».

Pensi che l’arrivo di Ronaldo abbia influito sulla decisione di Bonucci?
«Non più di tanto, per come lo conosco io direi di no. È stata più una questione di cuore, sarebbe tornato anche se avessero venduto mezza squadra».

Dietro alla Juve chi mettiamo?
«Dico Inter e Napoli. Ancelotti è quell’allenatore che potrebbe permettere al Napoli di compiere quell’ultimo passo. Non mi riferisco agli aspetti tecnici o tattici, poiché da questo punto di vista a Sarri non si può rimproverare proprio nulla, bensì alla tranquillità, alla serenità e al coinvolgimento che un tecnico come Ancelotti potrebbe dare al Napoli per essere ancora più competitivo. Dal canto suo l’Inter ha inserito in squadra giocatori interessanti. Dietro sono arrivati De Vrij e Asamoah e davanti Lautaro è un gioiellino. I nerazzurri hanno molta qualità».

E il Milan? Potrà lottare per i primi quattro posti?
«Pensiamo a Donnarumma, Caldara, Romagnoli, Calabria e Conti. Dietro i rossoneri hanno il futuro della nazionale italiana. Davanti c’è Higuain, un vero e proprio “animale”. Senza dimenticare la qualità di Suso, Bonaventura e Calhanoglu. Gattuso ha tra le mani un gruppo molto giovane, ma la qualità c’è. Forse manca un centrocampista, ma il Milan può essere quella squadra tosta in grado di mettere in difficoltà tutte le squadre».  

Infine due parole sulla Roma…
«A me piace molto. Di Francesco è davvero bravo. Allenare lì non è sempre facile, è un ambiente che si esalta tantissimo per le vittorie ma che si deprime altrettanto in fretta per le sconfitte. E l’anno scorso il tecnico è riuscito a dare equilibrio. Senza dimenticare il cammino esaltante avuto in Champions. Peccato per le partenze importanti di Alisson e Nainggolan. Se non avesse perso questi giocatori l’avrei messa al pari di Inter e Napoli…».

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